Palermo, il 'Dies academicus' nel decennale di Lorefice

Palermo, il ‘Dies academicus’: Lorefice 10 anni tra Vangelo e Costituzione

Le parole di Schifani e Lagalla

PALERMO – “Quando mi presentai a voi, alla città, in Piazza Pretoria, quel 5 dicembre del 2015, avevo idealmente in una mano il Vangelo e nell’altra la Costituzione. Era un binomio naturale, direi inevitabile per me, dato che l’autore decisivo della mia formazione e dei miei studi scientifici era stato don Giuseppe Dossetti. Ecco, il Vangelo e la Costituzione”. Corrado Lorefice parla allo Steri nel decennale dalla sua elezione ad Arcivescovo di Palermo.

Nel cuore porta la forza degli ultimi, il calore dei cittadini e il rispetto delle istituzioni. Nel suo percorso ha stretto le mani di Biagio Conte ed è sceso in campo in importanti battaglie civiche, tra Vangelo e Costituzione, come ricorda alla platea. “Perché anche la Costituzione nasce da un racconto – sottolinea Lorefice -. Un racconto di liberazione di un popolo, come era stato il racconto dell’Esodo. Un piccolo libro nato da un lungo travaglio, da un incrocio di miseria e di grandezza, di aneliti e di cadute”.

Lorefice 10 anni tra Vangelo e Costituzione

Lorefice cita Francesco d’Assisi “nel sublime Cantico delle Creature che ha iniziato la poesia italiana. Questo significa che ogni movimento vitale o simbolico del creato è sotto il segno della bontà divina, della Berakah b’shem YHWH, la benedizione nel nome di Dio. Credo stia qui il senso profondo della religione e della cultura. Nell’istituzione della vita mondana e nella configurazione necessaria della distanza, della differenza propria della creazione, si apre lo spazio del desiderio, della ricerca del senso e dell’incontro da parte degli umani e, per mezzo loro, di tutte le creature, che nell’uomo si comunicano a Dio”.

Gli omicidi, le grandi bellezze, la povertà, il potere politico e imprenditoriale. La mafia. I molti volti di Palermo si stagliano tra i salotti eleganti e le grida soffocate degli invisibili. Lorefice ha scelto da che parti stare: “Ecco – dice l’Arcivescovo – sono passati dieci anni da quel 5 dicembre 2015 ed è gioco troppo facile bollare come un’illusione venuta meno, come un desiderio frustrato e ormai impossibile, quell’ideale esposizione parallela del Vangelo e della Costituzione sotto il segno della fraternità universale, quale spazio di incontro ultimo e concreto tra la fede cristiana e la cultura degli uomini”.

Schifani e il messaggio a Lorefice

“In questi anni l’insegnamento di attenzione agli ultimi, ai più bisognosiha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – a chi resta indietro, ha permeato la comunità ecclesiale della diocesi, non risparmiando moniti alle istituzioni politiche ed economiche, denunciando la violenza che troppo spesso percorre le nostre strade. Additando anche, senza incertezze, le prevaricazioni mafiose che troppo spesso hanno umiliato Palermo e i suoi figli, come nell’ultimo discorso tenuto di fronte alla città il 15 luglio scorso. Una prospettiva che dobbiamo coltivare ogni giorno per essere operatori di pace e di dialogo nella nostra comunità, ancora oggi ferita dalla recrudescenza di violenza e assassinii che pensavamo di esserci lasciati alle spalle”.

“Il Concilio Vaticano II, del quale ricordiamo il contributo dopo 60 anni proprio nella prospettiva della pace e del dialogo, ha trasformato profondamente la vita della Chiesa mondiale – ha aggiunto Schifani – offrendole un contributo straordinario per il suo passaggio a una nuova epoca storica. Monsignor Lorefice, in questi dieci anni alla guida dell’arcidiocesi palermitana, ne è stato e ne è fedele interprete e autore di una rilettura vivificante per l’intera comunità diocesana, propugnando la fratellanza, l’accoglienza, il sorriso, la solidarietà verso tutte le forme di povertà, l’attenzione al dialogo interreligioso”.

Lagalla: “Lorefice è punto di riferimento morale e spirituale”

“Desidero esprimere, a nome mio e dell’intera amministrazione comunale – ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagallaprofonda gratitudine a monsignor Corrado Lorefice per i dieci anni di ministero alla guida dell’Arcidiocesi di Palermo. Il suo insegnamento, costantemente orientato all’ascolto, alla prossimità e all’attenzione verso gli ultimi, ha rappresentato un punto di riferimento morale e spirituale per l’intera comunità cittadina”.

“Il messaggio di fraternità, pace e dialogo che monsignor Lorefice ha instancabilmente promosso – ha aggiunto il sindaco – si inserisce pienamente nel solco dei valori del Concilio Vaticano II, che continua a ispirare il cammino delle istituzioni civili e religiose verso una società più giusta e solidale. La sua voce, sempre chiara nel richiamare ciascuno alle proprie responsabilità, ha saputo illuminare la coscienza della città anche nei momenti più difficili, denunciando senza esitazioni le ingiustizie, le violenze e le sopraffazioni che offendono la dignità di Palermo e dei suoi cittadini”.

“Come amministrazione – ha concluso Lagalla – vogliamo continuare a condividere con l’Arcidiocesi un percorso di collaborazione e dialogo, nella comune volontà di rafforzare una città accogliente, pacifica e capace di restituire speranza, in particolare ai giovani e a quanti vivono situazioni di fragilità”.


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