Palermo, lavoratori Rap in stato d'agitazione - LiveSicilia

Palermo, lo strappo dei sindacati: lavoratori Rap in stato d’agitazione

L'annuncio di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel

PALERMO – Stato d’agitazione dei lavoratori alla Rap di Palermo, società partecipata del Comune che si occupa dei rifiuti. Lo hanno proclamato i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, che in una nota chiedono “un immediato confronto con azienda e amministrazione comunale, riservandoci fin da subito – dicono – la possibilità di intraprendere un percorso di assemblee qualora le interlocuzioni sopra richieste non addivengano in tempi rapidi alla soluzione di tutte le criticità evidenziate”.

Le motivazioni dei sindacati

Le difficoltà economico-finanziarie rese note dalla società nel mese di luglio e la  riconferma delle stesse criticità in questi giorni, nonostante il susseguirsi di innumerevoli incontri governance Rap e amministrazione comunale, hanno indotto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori. Queste le motivazioni: “La mancata approvazione del bilancio consuntivo anno 2022; la presentazione di una semestrale anno 2023 con uno scostamento in negativo di circa 3,8 milioni di euro; l’attesa infinita di una ricapitalizzazione mai concretizzata;  la rateizzazione di 5 milioni  di euro verso l’Inps per il mancato pagamento dei contributi previdenziali; il debito di 2 milioni di euro verso l’erario e il debito di 19 milioni nei confronti dei fornitori e manutentori, non possono non far scaturire forte preoccupazione tra le maestranze.

“Assunzioni rimaste lettera morta”

Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel  aggiungono: “Il Pef Tari presentato dall’azienda per l’anno 2023 è stato rivisitato, peggiorando la situazione, in circa 5 milioni dagli uffici comunali e l’impegno assunto dall’Amministrazione di integrare il corrispettivo con servizi aggiuntivi non si è concretizzato. I crediti vantati dall’azienda nei confronti del socio unico ammontano dunque a circa 35 milioni di euro, il piano industriale e il piano del fabbisogno non risultano approvati dal Comune e inoltre le assunzioni rimangono lettera morta, i servizi d’istituto sono garantiti esclusivamente attraverso l’impegno continuativo dei lavoratori (determinato anche dagli accordi sindacali)”.  

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