PALERMO – I beni del boss Vincenzo Graziano passano definitivamente allo Stato. Il provvedimento di confisca della sezione Misure di prevenzione emesso nel 2017 ora è diventato irrevocabile.
Sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo a indagare sul patrimonio di Graziano, 70 anni, soprannominato “Viciuzzu”, della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, arrestato nel 2008 nell’operazione “Addiopizzo” e nel 2014 nell’operazione “Apocalisse”.
Nella sua fedina penale ci sono una condanna a 8 anni per mafia nel 1996; una a cinque anni nel 2009, in continuazione per lo stesso reato; a dieci anni nel 2014 e infine nel 2016 gli sono stati inflitti altri 3 anni e 9 mesi, per riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, peculato e intestazione fittizia di beni.
Il provvedimento di confisca riguarda i capitali sociali delle imprese “A.F.G. Costruzioni srl”, “ M.G. Costruzioni srl” e “Costruzioni Generali”, tutte con sede a Palermo; “A.G. Costruzioni srl” e “Immobiliare Tre srl”, con sede a Tavagnacco (Udine).
Confiscati pure tre magazzini, un garage, tre abitazioni e un appezzamento di terreno a Palermo. Ed ancora terreno a Trabia, un’abitazione a Cinisi, otto autorimesse, otto abitazioni e due appezzamenti di terreno a Matignacco (Udine). Passano allo Stato infine due motocicli, un’imbarcazione e 30 rapporti bancari.