Il medico, il "boss" e il tampone Covid positivo da nascondere

Il medico, il “boss” e il tampone Covid positivo da nascondere

Il tampone Covid
Cosa accadde al Policlinico nel dicembre 2020

PALERMO – Secondo gli investigatori, sarebbe una spia del controllo capillare del territorio da parte dei mafiosi del Villaggio Santa Rosalia. Vincenzo Sorrentino, figlio del boss Salvino, da ieri finito in carcere come il padre, nel dicembre 2020 era risultato positivo al Covid. Un medico del Policlinico lo avrebbe aiutato a nascondere la sua condizione per sfuggire ai protocolli sanitari durante la pandemia.

Il gancio di Sorrentino junior era stato Alessandro Agliuzza, considerato un soggetto contiguo a Cosa Nostra. In particolare vicino alla famiglia D’Ambrogio di Porta Nuova. Era uno che si muoveva con grande disinvoltura all’interno dell’ospedale per il disbrigo delle più disparate attività pur senza qualsivoglia rapporto lavorativo.

Il 10 dicembre 2020 si diedero appuntamento al drive in dei tamponi. “Vieni, entri, scendi allo scivolo al pronto soccorso e ti metti dove c’è la tenda… ti posso fare quello normale e quello molecolare il molecolare è quello che ti dice la storia vera e propria”. Nella tenda c’era anche il medico Angelo Falletta, che risulta indagato per rifiuto di atti d’ufficio. Agliuzza chiedeva a Sorrentino: “Ma tu hai aperto protocollo cose?”. “No, no niente sono stato io male dal mercoledì fino al sabato che ho fatto il tampone che ho scoperto che mia sorella l’aveva… ero positivo. Ora io a due giorni che non ho più sintomi”, rispondeva il figlio del boss accusato di mafia.

Falletta indicava cosa fare. Le frasi sono finite nelle intercettazioni dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria: “Abbiamo due possibilità, quello rapido che abbiamo subito i risultati… il discorso è uno, questo potrebbe già essere negativo che è quello rapido, ma l’altro è il famoso molecolare potrebbe risultare positivo… se noi facciamo il molecolare e il molecolare risulta positivo la denuncia all’Asp la dobbiamo fare e lei deve stare chiuso a casa… non possiamo nasconderlo questo il test rapido io lo posso nascondere perché lo butto io personalmente…”.

Fecero il test antigenico. Falletta: “Noi con l’antigenico positivo non la possono mandare a casa… non possiamo permettere che lei infetti il mondo… se questo è positivo lei deve lavorare di molecolare”. “Vabbè fagli il molecolare”, diceva Agliuzza. Qualcosa cambiò poco dopo visto che lo stesso Agliuzza diceva a Sorrentino: “Te ne vuoi andare a casa?”. Il medico aggiungeva: “… te lo sto dicendo ora non mi chiamate più… io posso non registrarlo però poi non ci vediamo non ci siamo visti oggi e non ci vediamo più”.


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