Palermo, mafia e investimenti: quel locale in via Libertà

Palermo, mafia e investimenti: quel locale in via Libertà

Le intercettazioni svelano un affare immobiliare

PALERMO – Giusto Giordano e Francesco Antonio Fumuso si incontravano spesso. Incontri vietati, visto che Fumuso si trovava agli arresti domiciliari. Era stato arrestato per mafia il 4 dicembre 2018, ma gli era concesso di andare a casa per motivi di salute.

Giordano in carcere c’è finito due giorni fa nel blitz che ha svelato il ritorno al potere, a Misilmeri, di Cosimo Michele Sciarabba.

Il 10 luglio 2021 Fumuso spiegava a Giordano che stava acquistando un locale: “… in poche parole da dieci anni è chiuso questo locale a Palermo, nei pressi del teatro Politeama e precisamente in via XX settembre… in via Libertà… siamo in via libertà non è che siamo diciamo non Misilmeri e nemmeno Villabate…”.

Poi aggiungeva “ci ho messo a mia moglie”. Un tentativo di schermare il reale intestatario dei beni? Nel maggio dell’anno scorso a Fumuso sono stati confiscati beni per un milione di euro, tra cui una villa con piscina e tre appezzamenti di terreno, tutti a Misilmeri.

Dal 1993 Fumuso ha riportato varie condanne per associazione per delinquere, ricettazione, favoreggiamento personale e traffico di droga. Nel 2018 finì in manette nel corso dell’operazione “Cupola 2.0”, accusato di associazione mafiosa. Lo scorso luglio è stato condannato in primo grado a 12 anni e mezzo di carcere.


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