PALERMO – Si chiude il processo di appello sulla mafia di Borgo Vecchio. L’elenco degli imputati condannati dalla Corte presieduta da Adriana Piras si apre con i fratelli Angelo (10 anni ma in continuazione con una precedente condanna) e Girolamo Monti (17 anni, 5 mesi e 10 giorni in continuazione con una precedente condanna).
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Angelo avrebbe mantenuto lo scettro di capo della famiglia grazie al lavoro sporco del fratello. Nella stessa inchiesta era stato coinvolto un capo del tifo organizzato rosanero, la cui assoluzione è ormai definitiva.
“Fratelli di mafia” a Borgo Vecchio
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Al suo fianco ci sarebbe stato Jari Ingarao, condannato a 16 anni, 10 mesi e 20 giorni. Sono zio e nipote perché la moglie di Monti è sorella della mamma di Ingarao, a sua volta figlio del reggente di Porta Nuova, Nicola Ingarao, ammazzato nel 2007 dai Lo Piccolo di San Lorenzo. Oltre a Jari Ingarao sono stati condannati anche i fratelli Danilo e Gabriele rispettivamente a 8 anni e 7 anni e 4 mesi (qualche mese in meno rispetto al primo grado).
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I boss esercitavano il controllo della borgata anche scegliendo la scaletta delle canzoni nelle feste di piazza grazie all‘impresario Salvatore Buongiorno (condannato a 6 anni e 8 mesi) che, forte dell’appoggio mafioso, avrebbe monopolizzato il settore, organizzando la riffa per finanziare i concerti e decidendo chi dovesse vendere pane e panelle mentre si festeggiava Sant’Anna.
Le altre condanne
Queste tutte le altre condanne: Paolo Alongi, 6 anni e 8 mesi (confermata), Gianluca Altieri 1 anno e 4 mesi, Giacomo Marco Bologna 1 anno e 4 mesi, Giovanni Bronzino 8 anni e 4 mesi, Francesco Paolo Cinà 2 anni, Domenico Canfarotta 8 anni, Giuseppe D’Angelo 2 anni e 4 mesi, Marcello D’India 8 anni e 4 mesi, Davide Di Salvo 1 anno e 4 mesi, Antonino Fortunato 6 anni e 8 mesi, Salvatore Guarino 20 anni (in continuazione con una precedente condanna).
Ed ancora: Giuseppe Gambino 4 anni, 8 mesi e 10 giorni (che si aggiungono ai 10 anni di una precedente condanna), Giuseppe Lo Vetere 7 anni e 6 mesi, Vincenzo Marino 2 anni, Pietro Matranga 5 anni, 3 mesi e 20 giorni, Francesco Mezzatesta 2 anni e 4 mesi, Emanuel Sciortino 7 anni e 4 mesi, Vincenzo Vullo 4 anni e 8 mesi, Emanuel Sciortino 7 anni e 4 mesi, Giovanni Zimmardi 13 anni e mezzo.
Risarcimenti per le parti civili: alcune vittime del pizzo, Addiopizzo, Centro Studi Pio La Torre, Comune di Palermo, Sicindustria, Coordinamento antiracket, Solidaria, Confcommercio, Sos Impresa, Federazione antiracket, Sportello di solidarietà.