PALERMO – Un solo imputato condannato per sequestro di persona e violenza sessuale con l’aggravante del metodo mafioso. Per tutti gli altri sono state confermate le assoluzioni. Neppure in appello regge il reato di associazione a delinquere aggravate dal metodo mafioso ed estorsione.
Per Kingsley Chima Isoguzo la pena diventa molto più pesante: da 11 anni passa a 30 anni di carcere.
Il collegio presieduto da Angelo Pellino ha assolto Muhammed Abubakar, Ken Osayande, Festus Pedro Erhonmosele, Osahenagharu Uwagboe.
Per i giudici dunque tutti gli imputati, compreso l’unico condannato, non fanno parte di una frangia della potente “Black Axe” (Ascia nera), un’organizzazione con una struttura simile a Cosa Nostra, che si sarebeb insediata nel rione Ballarò. Un’ipotesi che invece aveva già retto nel troncone del processo celebrato in abbreviato.
“Il pentito sta mentendo”, avevano detto riferendosi ad Austine Johnbull i legali delle difese, gli avvocati Giovanni Rizzuti, Anastasia Righetti, Cinzia e Antonio Pecoraro, Rocco Chinnici.