PALERMO – Mimmo Russo si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio di garanzia era fissato davanti al giudice per le indagini preliminari Walter Turturici. L’ex consigliere comunale era accompagnato dall’avvocato Raffaele Bonsignore.
Secondo i pubblici ministeri, Russo, sospeso da Fratelli d’Italia dopo l’arresto, avrebbe comprato voti dalla mafia con denaro, buoni benzina e posti di lavoro e avrebbe interferito con la macchina amministrativa per agevolare pratiche urbanistiche di alcune società di cui Achille Andò, faccendiere e massone, era consulente.
Gregorio Marchese (ai domiciliari come Andò), braccio destro del politico, avrebbe tra l’altro minacciato alcuni professionisti che dovevano essere pagati dalla società che gestisce l’ippodromo.