Palermo, non dà mantenimento all'ex ma cambia auto: condannato

Palermo, non dà il mantenimento all’ex ma viaggia e cambia auto: condannato

Dopo l'assoluzione, sentenza ribaltata. Cosa dicono i giudici

PALERMO – La sentenza avrebbe potuto creare un cortocircuito. Ed invece la Corte di appello ha ribaltato il verdetto di assoluzione: un uomo è stato condannato a risarcire i danni all’ex moglie. La parte civile li ha quantificati in 50 mila euro, ma la cifra sarà stabilità in un altro processo.

Dopo la separazione il giudice aveva stabilito che alla ex moglie spettavano 300 euro al mese per il mantenimento del figlio minore e il 50 per cento delle spese straordinarie e ordinarie. Soldi che, dopo una fase inziale contraddistinta dalla puntualità, l’ex marito ha smesso di pagare. Fa l’agente immobiliare e ha sostenuto che gli affari non andavano più come una volta pur ammettendo di continuare ad avere un introito fisso mensile. Tanto era bastato per essere assolto dall’accusa di “violazione degli obblighi di assistenza familiare” perché il fatto non costituisce reato.

La moglie, assistita dell’avvocato Alberto Raffadale, ha fatto ricorso in appello, riuscendo a dimostrare che mentre l’ex marito non pagava il mantenimento continuava condurre una vita agiata. I viaggi e l’acquisto della macchina ne erano la conferma. La Corte di appello (presidente Vittorio Anania, estensore Egidio La Neve) con una sentenza divenuta ormai irrevocabile ha ribadito che non basta sostenere di essere disoccupato o di attraversare un momento di difficoltà economica per sottrarsi agli obblighi previsti dalla potestà genitoriale. A meno che non venga dimostrato che si attraversa “una persistente, oggettiva, incolpevole indisponibilità di introiti”.


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