PALERMO – “Per concludere le polemiche sui fatti della cerimonia a San Domenico per la quale sono molto addolorata penso che le nozze d’argento del Boss Lo Presti con la consorte celebrate davanti alla tomba di mio fratello siano state un’offesa nei confronti sia di mio fratello Giovanni che dell’intera città di Palermo”.
Così Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, in una nota diffusa dalla Fondazione Falcone. “San Domenico – sottolinea la sorella di Giovanni Falcone – è due volte sacra, per la chiesa e per la comunità perché qui riposano i palermitani più illustri e che sono d’esempio per tutti. I mafiosi sono assassini e spietati criminali e se i boss tentano con l’arroganza e il cattivo gusto di accreditarsi agli occhi della comunità noi risponderemo chiaramente con la cultura e con l’impegno”.
“I religiosi di San Domenico – conclude Maria Falcone – non si sono resi conto dell’errore che stavano per compiere. Tuttavia, credo sempre nella buona fede dei Domenicani, molto colti e attenti al valore della memoria. Questa pagina molto brutta si chiuderà il 23 maggio prossimo con una affollatissima, bella e sentita funzione religiosa a San Domenico per ricordare le vittime della strage di Capaci e idealmente tutte le vittime di mafia”.