PALERMO – Ci sono altri episodi, almeno tre, al vaglio degli investigatori. Tutti precedenti a quello in cui è avvenuta la cessione di tre grammi di cocaina dal ristoratore Mario Di Ferro al burocrate dell’Ars. Sono episodi che i poliziotti stanno analizzando.
“Uso personale, non ho alcuna intenzione di aggiungere altro, parlate con i miei avvocati “, dice a Livesicilia l’ex capo della segreteria tecnica del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
Sul caso scoperto in via Petrarca lo scorso 4 aprile si indaga ancora. Il burocrate si è dimesso prima ancora che venisse licenziato. Ribadisce che la droga era per “uso personale”.
Ed ecco la questione più spinosa. Se così non fosse bisognerebbe individuare chi erano i reali destinatari della droga, gli utilizzatori finali.
Il ristoratore di Villa Zito ha detto agli agenti della Sezione investigativa del servizio centrale operativo (Sisco) e della squadra mobile “di aver fatto un favore ad un conoscente”. Non è uno spacciatore, “non faccio questo lavoro, ma ho fatto solo da tramite”.
Di sicuro la vicenda è venuta incidentalmente a galla nell’ambito di una diversa inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. Bisogna capire se gli altri episodi su cui si indaga vedano coinvolti gli stessi protagonisti o se la vicenda sia destinata ad allargarsi.