Palermo, Mercedes da 45mila euro comprata con documenti falsi

Palermo, Mercedes da 45mila euro comprata con falsa identità

Comprata rubandio l'identità a un ingegnere

PALERMO – “Ma dimmi una cosa… domani posso venire, ci sei?”; “Sì, qua sono”. Il breve dialogo registrato nel 2020 dà il via alle indagini. A parlare sono Rosario Di Fatta e Salvatore Randazzo, due dei cinque arrestati nel recente blitz dei carabinieri della compania di Bagheria. Stavano discutendo di una delle tante truffe organizzate: comprare una Mercedes Glc del valore di 44.500 euro a nome di un ignaro pensionato per poi rivenderla senza averla mai pagata.

Per farlo avrebbero rubato l’identità di un settantenne ex ingegnere in pensione. Pochi giorni dopo avere messo a posto i documenti grazie alla collaborazione di Randazzo, impiegato comunale, Di Fatta chiama un concessionario a Taranto dopo avere letto un annuncio on line: “Buonasera mi scusi se la disturbo una cortesia… io ho visto questo Mercedes GLC… questo accessioriato… mi pare che è tutta finanziabile”.

LEGGI: Mazzette alla delegazione LE FOTO

Vanno al dunque: “… me lo faccia per 84 mesi… si può fare?”; “Sì, le dico anche la rata…733 euro…”. Non tutto fila liscio. La finanziaria che deve concedere il prestito richiede anche la tessera sanitaria. E Di Fatta chiama un altro degli arrestati, Saverio Giunta: “… me la fai quella tessera sanitaria?… se là va bene non sono soldi che entrano?”.

Quando ha il documento in mano Di Fatta richiama il concessionario: “… le ho inviato la tessera sanitaria che mi è arrivata oggi… “. Poco dopo riceve la tanto attesa telefonata: “La pratica è andata a buon fine…”.

Del ritiro della macchina a Taranto si occupa un autotrasportatore: “… le confermo che mercoledì… mercoledì mattina viene a ritirare come abbiamo… come siamo rimasti…” .

La macchina viene consegnata a Palermo. Sul libretto di circolazione ci sono due successivi passaggi di prorpetetà. Il primo intestato a un palermitano, il secondo a un catanese che ha comprato e guida una macchina che non poteva essere venduta. E adesso gli sarà tolta perché è un provento del reato.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI