Lo descrive come un uomo garbato, gentile, uno come tanti. A parlare è Giovanni Tumminello, il concessionario palermitano presso il quale Matteo Messina Denaro ha acquistato la Giulietta. La macchina è stata trovata dalla polizia dopo il suo arresto.
Ha capito chi fosse davvero il suo cliente solo dopo che la foto del latitante è finita su tutti i media ed ha chiamato gli investigatori. “Quando, il giorno del blitz, vendendo le immagini ho capito chi fosse – racconta – ho avuto un momento di sbandamento”.
Il capomafia, secondo il racconto del commerciante, è andato alla concessionaria due volte: il 7 e il 12 gennaio dell’anno scorso. Messina Denaro cercava quell’auto in particolare, probabilmente l’aveva vista nel sito della concessionaria.
A Tumminello ha mostrato la carta di identità falsa intestata ad Andrea Bonafede. E l’auto l’ha pagata con un bonifico. O meglio, “9 mila euro con un bonifico e 10 mila euro con la permuta” di una Fiat 500 L.
“Era un cliente come tanti – dice – gentile, sembrava anche colto e ci ha intrattenuto parlando del più e del meno”.
Sono in corso accertamenti sull’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche che ha seguito le procedure per il passaggio di proprietà della macchina intestata all’anziana madre di Bonafede e quelle sul movimento bancario.