Dopo il tradizionale segnale d’avviso emesso dal giudice di gara, è partita questa mattina, alle ore 12, l’ottava edizione della Palermo-Montecarlo. La manifestazione, organizzata dal Circolo della Vela Sicilia in collaborazione con lo Yacth Club di Monaco, vede quest’anno la partecipazione di ben trenta yacth iscritti impegnati nel percorso di 500 miglia. Molti i circoli che hanno iscritto le proprie imbarcazioni con l’intento di scalzare dal trono Esimit Europa 2, barca battente bandiera europea vincitrice delle ultime due edizioni, che detiene il record sul tempo (48 ore, 52 minuti e 21 secondi) stabilito nel 2010.
Già dalle prime miglia nautiche proprio Esimit, al cui timone c’è il tre volte medaglia d’oro alle olimpiadi Jochen Schuemann, distanzia tutti i suoi avversari involandosi in solitario potendo confidare sulla sua rinomata velocità. A seguire l’imbarcazione dell’armatore sloveno Igor Simcic, quando mancano ancora 400 miglia all’arrivo nel porto di Monaco previsto nella mattinata di lunedì, troviamo Kuka Light, guidata dallo skipper australiano-olandese Mitch Booth (medaglia d’argento alle olimpiadi di Sidney 2000) e composto da un equipaggio in gran parte composto da esperti di catamarano. Subito dietro Coral, battente bandiera russa e protagonista già alla Rolex Middle Sea Race, ed il Cookson 50 del Team Lauria, una delle quattro barche siciliane in gara coordinata da Marco Bruni con nell’equipaggio il fratello Gabriele e Giuseppe Angilella (entrambi olimpionici), sono gli outsider più accreditati.
Fra le imbarcazioni siciliane che daranno di sicuro battaglia c’è WB Five, X41 molto competitivo del Circolo della Vela Sicilia con a bordo Piero Majolino, Raimondo Cappa e Pietro D’Alì, uno dei velisti italiani più completi per aver disputato in carriera Olimpiadi, Coppa America e traversate oceaniche con Giovanni Soldini. Da non trascurare, infine, Cochina, che difende i colori della Società Canottieri Palermo, e Fishbone, con al timone la velista non vedente Giulia Di Piazza, che nel suo equipaggio prevede la presenza di velisti con varie disabilità, volendo intraprendere la vela come un’occasione di integrazione.