PALERMO – Testimoni e protagonisti raccontano dettagli sempre più drammatici dell’omicidio di Paolo Taormina. Dopo avere assassinato il giovane davanti al pub in via Spinuzza, Gaetano Maranzano ha puntato la pistola contro la sorella.
“Lo conoscevamo di vista, uno con cento collane d’oro al collo e la barba lunga non passa inosservato – spiega Sofia Taormina, che assieme al fratello lavora nel pub di famiglia -. Ha puntato la pistola alla tempia di mio fratello (il colpo è stato esploso in realtà alla nuca ndr) e lo ha ucciso senza motivo”.
“Io l’ho inseguito, lui ha tirato una bottiglia contro mia cognata Desirée, la fidanzata di Paolo – prosegue il drammatico racconto -. Io l’ho inseguito e ho cercato di tirargliene un’altra. Poi da lontano lui ha puntato la pistola anche contro di me e sono scappata verso il locale”.
Un impiegato del locale aggiunge che c’è stata una lite, la vittima ha cercato di calmarli e “gli ha sparato”. Aggiunge che Maranzano mentre scappava avrebbe esploso altri colpi in aria. Una circostanza che però al momento non trova riscontri.

