PALERMO – Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Palermo contro i premi “farlocchi” assegnati agli studi legali. È una delibera votata all’unanimità quella proposta dall’avvocato penalista e consigliere Mario Bellavista.
Tutto nasce dalla pubblicizzazione, specialmente sui social network, dei riconoscimenti più disparati. Si celebrano premi nazionali o addirittura internazionali “come se fossero effettivamente il risultato di valutazioni provenienti da soggetti abilitati ad una verifica e comparazione della capacità professionale basata su criteri oggettivi”.
Il Consiglio dell’Ordine, presieduto da Antonello Armetta, avrebbe voluto capire se capire se in realtà dietro i roboanti annunci sul “miglior studio legale d’Italia” ci fossero “rapporti di carattere economico con le società che conferiscono gli stessi premi”.
Ecco perché aveva inviato una serie di richieste di chiarimenti alle società che assegnano i riconoscimenti per valutare l’eventuale violazione delle norme deontologiche oppure quelle sulla concorrenza.
Nessuno ha risposto. Da qui la delibera con cui “si invitano tutti gli iscritti ad astenersi dal dare direttamente o indirettamente divulgazione di riconoscimenti che non siano il frutto di una valutazione della capacità professionale operata la soggetti istituzionalmente a ciò autorizzati”.