Palermo: la famiglia della droga, i fratelli Spadaro, i volti nascosti

La famiglia della droga, il canale con i boss della Kalsa e i nomi da decifrare

Le trasferte a Napoli per il "fumo buono"

PALERMO – I poliziotti tenevano sott’occhio Giuseppe Bronte, che dalla sua casa di via Giorgio Arcoleo, non lontano dal Policlinico, dove era ristretto agli arresti domiciliari, avrebbe continuato a gestire gli affari della droga. Seguivano Bronte e si sono imbattuti in un’altra rete di spaccio a conduzione familiare.

La famiglia della droga

Nel blitz di stamani sono coinvolti Vincenzo Arcoleo e i figli Luigi, Emanuele e Ninfa Rita. Sono tutti in carcere, tratte la donna a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. La famiglia Arcoleo si sarebbe specializzata nella compravendita di hashish. Il loro fornitore sarebbe stato Aniello Chiattarella, di Całvizzano in provincia di Napoli. Al padre il gip ha subito concesso i domiciliari per motivi di salute accogliendo l’istanza degli avvocati Antonio Turrisi e Valerio Romano.

Già nel luglio 2021 fu arrestato un corriere con 20 chili di hashish che dovevano essere consegnati, così ricostruisce la Procura di Palermo, alla famiglia Arcoleo.

Le trasferte in Campania

Gli agenti della mobile hanno anche monitorato le trasferte in Campania di Vincenzo e Luigi Arcoleo. Cercavano “la particolarità” della merce che andava sempre controllata per evitare di farsi “prendere in giro”.

Una staffetta di auto è stata localizzata a casa di Schiattarella, dove sarebbe stata prelevata una grossa partita di hashish. Il “fumo buono” era quello denominato “Lavazza” e “Bob Marley”. Ad un certo punto gli Arcoleo sembravano potere contare su un nuovo canale di approvvigionamento. Il sequestro di luglio li avevi messi in crisi ma non abbattuti.

Nei loro dialoghi facevano capolino i nomi di “Francolino” e “Nino”. Pochi dubbi da parte degli investigatori: si tratterebbe dei fratelli Spadaro, figli del boss della Kalsa, Tommaso. Pregiudicati per mafia con interessi economici anche nel lontano Brasile.

Ci sono ancora delle identità da scoprire. “U Nino”, “Matarazzo”, “Friscaletto”, “Cappidduzzu”, “Anciluzzu”: sono gli uomini della droga ancora in circolazione.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI