PALERMO – Santi Greco rischia sette anni e mezzo di carcere. Il pubblico ministero ha concluso la requisitoria al processo che vede il quarantaquattrenne imputato per possesso clandestino di armi, falsificazione di denaro, fabbricazione di documenti di identità contraffatti.
L’imputato, assistito dall’avvocato Mario Bellavista, si difende. Sarebbe vittima di un grande equivoco. I soldi – 50 mila euro – e le armi giocattolo modificate gli servivano per un film. E i documenti? Nessuna contraffazione, si sarebbe limitato a sistemare i documenti originali ma malandati di alcuni conoscenti. A settembre si capirà se la tesi difensiva farà breccia nei giudici della quarta sezione penale del Tribunale, presieduta da Bruno Fasciana.
Nel marzo 2024 i carabinieri delle stazioni di Acqua dei Corsari e Brancaccio perquisirono l’appartamento dell’imputato, nel quartiere Ciaculli. Trovarono tre pistole a tamburo modificate, due delle quali senza matricola e 80 cartucce di diverso calibro.
E poi c’era una stamperia di banconote false con attrezzatura sofisticata ed anche matrici utili alla fabbricazione di documenti di identità, patenti di guida e codici fiscali.

