11 Gennaio 2023, 16:30
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PALERMO – Il reato è stato derubricato: non più aggressione ai danni di una donna, ma lesioni colpose. I giudici della Corte di appello di Palermo, presieduta da Giuseppina Cipolla, hanno condannato il poliziotto Tonino Prontera al pagamento di un’ammenda di mille euro. In primo grado gli era stato inflitto un anno e mezzo di carcere, pena sospesa.
L’ispettore del commissariato Zisa era imputato con l’accusa di avere aggredito la donna giunta negli uffici di polizia per fare una denuncia, provocandole la frattura ad una spalla. Nel corso del dibattimento di secondo grado l’avvocato Mattia Fucarino ha ribadito che il poliziotto si era difeso.
La vicenda risale al 4 febbraio del 2016 ed era stata denunciata ai carabinieri il primo marzo successivo. La Procura di Palermo aveva inizialmente chiesto l’archiviazione, ma il giudice Marco Gaeta aveva accolto l’opposizione avanzata dai legali della parte civile, imponendo una serie di accertamenti. Insieme a Prontera erano finiti sotto processo per falso, calunnia, omessa denuncia, anche altri colleghi che lo scorso settembre sono stati assolti.
La donna si recò al commissariato dopo che le era stato rubato il cellulare. Nel corso del processo, dai certificati di pubblici ufficiali, ispettori, medici, psicologi, è emerso che la vittima era una alcolista cronica.
Secondo la difesa, sarebbe stata la donna, in evidente stato di ebrezza, giunta in commissariato con gli abiti strappati dopo la rapina, ad aggredire il poliziotto che fu costretto a difendersi. Una tesi che ha convinto giudici d’appello: non sarebbe stata un’aggressione, ma un eccesso di difesa.
La Corte ha confermato la condanna dell’imputato al risarcimento dei danni in favore della parte civile, rappresentata dagli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci.
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11 Gennaio 2023, 16:30