Il manto stradale del ponte bailey nel quartiere Guadagna di Palermo è in avanzato stato di usura. Buchi, avvallamenti, rattoppi, ruggine e fosse, preoccupano i cittadini che quotidianamente attraversano la struttura militare “provvisoria”, installata nel 1996 per collegare i due lembi di terra separati dal fiume Oreto.
Ad alimentare la paura che possa succedere qualcosa di brutto, le recenti dichiarazioni del Coime, secondo le quali, il comitato non sarebbe più in grado di garantire gli interventi di manutenzione ordinaria del ponte bailey previsti dall’atto di convenzione. Il dirigente Francesco Teriaca, infatti, sollecitato dalla richiesta di rifacimento dell’asfalto da parte del movimento 5 stelle, pur rinnovando “la disponibilità di questo coordinamento di inserire nella programmazione l’intervento di ripristino” dell’asfalto, ha comunicato “l’impossibilità di assicurare, nella loro interezza”, gli altri “interventi di manutenzione periodica” del ponte “previsti nel verbale di consegna temporanea“.
I problemi di manutenzione del ponte bailey
Un problema questo, già noto nell’aprile del 2022, quando il Coime, in ordine alle verifiche delle condizioni di agibilità del manufatto in questione, rese pubblico che “le lavorazioni da effettuarsi in quota, compreso il montaggio del ponteggio di servizio, non possono essere eseguite” dal comitato, che dispone di “operai che rivestono la specifica qualifica richiesta, inidonei ad effettuare lavori ad un‘altezza superiore a due metri”. Un bel problema per chi ha periodicamente tra i suoi obblighi, secondo il punto cinque della convenzione, il controllo generale della struttura portante e degli appoggi, nonché dell’ingrassaggio delle parti esposte dei perni, dei bulloni e delle impanature dei tiranti, la spazzolatura delle parti recanti tracce di ruggine e la verniciatura di tutte le parti metalliche. Tutte componenti che si trovano sparse lungo la struttura, anche ad altezze superiori ai due metri.
La possibilità di installare un secondo ponte
Ma a far suonare l’allarme sullo stato di usura del ponte bailey della Guadagna è stato però il via libera al cantiere di via Oreto, i cui lavori inizieranno quest’estate. Il ponte militare è infatti l’unica valida alternativa per raggiungere il quartiere e lo sarà sempre più quando la viabilità della zona risulterà compromessa dall’avanzamento dei lavori.
L’attraversamento del ponte, tra l’altro, è già la prima scelta di moltissimi cittadini che per questo, nel marzo del 2022, hanno chiesto la costruzione di un secondo ponte bailey uguale al primo, ma con senso di marcia opposto. Richiesta di installazione inoltrata anche per iscritto agli organi competenti, il 14 febbraio dello stesso anno, dal capogruppo del M5s Antonino Randazzo che ha trovato il parere favorevole del capo area Sergio Maneri.
I vincoli e limiti dei ponti bailey
Ma il grande problema dei ponti bailey, oltre a quello della manutenzione che potrebbe comunque risolversi, sta nei loro limiti alquanto vincolanti. Sono molte le restrizioni già note, che si ripetono sin dal primo verbale del 1996, ma che non sempre vengono rispettate. Le più stringenti, riguardano sicuramente le norme di transito. Per esempio, le vetture dovrebbero viaggiare sulla struttura ad una velocità non superiore ai 30 chilometri orari e, contrariamente a quanto avviene, farlo solo ad un senso di marcia. Ma ci sono anche limiti di peso (4 tonnellate), di larghezza (2 metri e mezzo) e divieti, come quello di fermata o di fare brusche frenate o accelerate.
Anche la distanza minima da rispettare tra i veicoli durante l’attraversamento del
bailey gioca un ruolo fondamentale per la tenuta del ponte. Le autovetture devono attraversarlo tenendo tra loro una distanza minima di 5 metri e i furgoni o simili di 30.
Limiti e vincoli, quelli finora esposti, che di certo non fanno pensare che l’idea del raddoppio del ponte bailey alla Guadagna sia la soluzione giusta a lungo termine (anche se di fatto il primo è in piedi da più di un quarto di secolo). Insomma, tale soluzione aiuterebbe di certo l’amministrazione a tamponare i disagi alla viabilità che ci saranno dopo l’inizio dei lavori nel cantiere di via Oreto, ma solo se pensata per il breve periodo.