Palermo, prof morta dopo il vaccino: indagato un medico - Live Sicilia

Palermo, prof morta dopo il vaccino: indagato un medico

La docente del don Bosco Ranchibile è deceduta il 28 marzo scorso al Policlinico dopo la somministrazione del siero AstraZeneca

PALERMO – C’è un indagato per la morte di Cinzia Pennino, la professoressa deceduta dopo avere ricevuto il vaccino AstraZeneca. La Procura della Repubblica di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati il medico vaccinatore, Vincenzo Fazio, per omicidio colposo.

Si tratta, al momento, secondo la difesa, di un atto dovuto per eseguire alcuni accertamenti e attività investigative. A cominciare dall’interrogatorio che avverr nei prossimi gironi.

La docente del don Bosco Ranchibile è deceduta il 28 marzo scorso al Policlinico di Palermo. Il referto parla di trombosi addominale. Era stata vaccinata con AstraZeneca l’11 marzo precedente. C’è un interrogativo chiave: Cinzia Pennino poteva essere vaccinata con AstraZeneca oppure era un soggetto a rischio per cui era consigliato l’utilizzo di un altro prodotto? 

I familiari in un esposto presentato dagli avvocati Luigi Miceli e Raffaella Geraci (per il penale) e Alessandro Palmigiano (per le questini civilistiche) hanno raccontato che la donna, il 7 marzo, era andata alla Fiera perché rientrava nel personale scolastico coinvolto prioritariamente nella campagna vaccinale. Solo che era sta rimandata indietro per la sua “severa obesità”. Ed ecco il nodo: le linee guida dell’Istituto superiore di Sanità, che individuavano nell’obesità un fattore di rischio, non sarebbe state rispettate.

Sono stati gli stessi medici del Policlinico ad avere rilevato una obesità con tasso bmi 39,8 (si tratta del quarto grado su una scala che ne prevede sei). Il rapporto fra peso e altezza di Cinzia Pennino non lascia dubbi: 115 chili per un metro e 70. E dubbi non ne ebbe neppure il medico che decise di non vaccinarla.

L’11 marzo Pennino si ripresentò in Fiera, dopo avere prenotato telefonicamente, e stavolta fu vaccinata con AstraZeneca. Il medico non ritenne che la sua condizione di obesità fosse un fattore di rischio. C’è la firma di Pennino sul modulo di consenso informato, ma è sicuro, si chiedono i parenti, che le fosse tutto chiaro e avesse deciso di non ascoltare il consiglio del primo medico? Del primo passaggio alla Fiera del Mediterraneo non c’è traccia. La prenotazione è stata cancellata, così dice il personale amministrativo, per consentire a Pennino di fare una nuova prenotazione “con altro vaccino riservato alle persone vulnerabili”.

Non c’è traccia neppure dell’anamnesi che spinse il medico a non vaccinare la donna con AstraZeneca. La pratica non esiste perché non si è conclusa, non c’è alcun documento che certifichi la presenza in Fiera di Cinzia Pennino: è la prassi. Il medico Fazio era stato sentito dagli investigatori come persona infromata sui fatti. Impossibile ricordare di Cinzia Pennino, disse, in un contesto di 80 anamnesi per ogni turno di lavoro. L’anamnesi viene compilata dal paziente e il medico ha il compito di verificare e chiarire eventuali dubbi.

“Riteniamo che si tratti di un atto dovuto – spiega il legale di Fazio l’avvocato Dario Gallo -. Il mio assistito era già stato sentito come persona informata sui fatti e ora ha ricevuto un invito a comparire. Siamo totalmente a disposizione dell’autorità giudiziaria. Confidiamo in un celere accertamento della verità nel rispetto del profondo dolore dei parenti e del professionista ora indagato”.


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