PALERMO – Leoluca Orlando aveva dettato la deadline: entro il dieci di ottobre la città sarà ripulita e i vertici della Rap, l’azienda che si occupa dei rifiuti a Palermo, riorganizzati. Sono passate quasi due settimane da quell’annuncio e la raccolta dei rifiuti continua a essere in affanno, con cumuli di immondizia ai bordi delle strade, zone che non vengono spazzate da mesi e un generale peggioramento delle condizioni di igiene.
L’ultimo appello in ordine di tempo è quello del consiglio della quarta circoscrizione, che in un comunicato esprime la sua preoccupazione per l’emergenza rifiuti di Palermo. “La crisi della Rap in alcuni settori strategici come la raccolta, il ritiro ingombranti, lo spazzamento e il diserbo – si legge nel comunicato firmato dal presidente Silvio Moncada e dai capigruppo del consiglio di circoscrizione – ha raggiunto limiti non più tollerabili che rischiano di sfociare in una vera e propria emergenza sanitaria”. Nella quarta circoscrizione si ripetono da tempo gli appelli per rimuovere i cumuli di rifiuti, che stamattina ingombravano via San Martino e via Altarello, e per procedere allo spazzamento delle strade, che in zone come quella intorno a corso Calatafimi o piazzale Medaglie d’Oro non avviene da più di tre mesi, come è già stato raccontato da Livesicilia.
Ma l’accumulo di immondizia è un problema che coinvolge la città da quasi un mese. Da giorni i cassonetti all’angolo tra le vie Gemellaro e Latini sono colmi e non vengono svuotati nonostante le segnalazioni alla Rap, con i rifiuti ingombranti lasciati abusivamente sul marciapiede che hanno coperto le vetrine di un negozio. Le segnalazioni si ripetono da Borgo Nuovo alla zona intorno al Politeama, dalle periferie più esterne come Partanna Mondello e Brancaccio all’Albergheria, e nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli avvistamenti di topi e scarafaggi che vanno a caccia di cibo tra i rifiuti. Problemi a cui la Rap, azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti cittadini, ha in un primo momento reagito dando la colpa ai palermitani, accusati di conferire i rifiuti nei cassonetti fuori dagli orari regolamentari. Per poi predisporre, d’accordo con il sindaco, un piano straordinario di pulizie, che però funziona a singhiozzo date le segnalazioni in arrivo da ogni parte della città e il crescere del disagio lamentato dai cittadini.
Interpellata sui contenuti e sullo stato del piano straordinario di pulizie, sui piani di spazzamento e su chi è responsabile di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori, Rap non ha risposto. Ma da fonti sindacali trapela l’insoddisfazione dei lavoratori, che non ci stanno a essere additati come i responsabili della sporcizia cittadina: “Lo scenario generale – si legge in un comunicato di Fp-Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel e Filas – non è dei migliori: mancanza di trasferimenti da parte del comune, crisi di liquidità, carenza di mezzi, difficoltà nell’effettuare i servizi d’istituto, rischio saturazione discarica a breve scadenza”. I lavoratori di Rap, sottolineano ancora i sindacati, sono impegnati “in servizi svolti su richiesta del Comune non previsti nel contratto di servizio e quindi a totale carico della stessa Rap, come ad esempio la rimozione rifiuti ingombranti che ha una previsione da contratto fino a 240 interventi annui, ma che in realtà ne conta già più di 3000”.