Tanta paura per nulla, verrebbe da dire. La grande Roma di Spalletti, che ha rappresentato uno spauracchio per il popolo rosanero sin dal giorno della compilazione dei calendari, si è sciolta come neve al sole, all’ombra di Montepellegrino. Un 3-1 in rimonta perentorio, secco e meritato che rappresenta il miglior biglietto da visita per il Palermo targato Ballardini.
L’ex tecnico del Cagliari, che in terra sarda compì un vero e proprio miracolo nella scorsa stagione, aveva detto alla vigilia di “avvertire buone sensazioni”. Che sia anche un mago? E’ ancora presto per dirlo ma di sicuro il nuovo corso dei rosanero si è aperto nel migliore dei modi. Davanti a 22.457 tifosi in delirio (solo poco più di un centinaio i supporters giallorossi) il Palermo di Ballardini si è presentato con due sorprese: una in difesa, dove Raggi ha lasciato il posto a Cassani, e una a centrocampo, dove Bresciano, che non figurava neanche nella lista dei convocati, ha preso il posto di Migliaccio nel trio di mediana completato da Liverani e Nocerino. Simplicio, tra i migliori in campo, ha agito da trequartista dietro la coppia Miccoli-Cavani. Rimandato l’esordio di Succi verso il quale c’era molta curiosità. Ma visti i risultati non è giornata di sindacare le scelte del tecnico rosanero.
Anche Spalletti, che dopo lo stop interno col Napoli alla prima di campionato e il ko del Barbera avrà le sue gatte da pelare, cambia un po’ le carte in tavola rispetto alle formazioni attese alla vigilia. Tonetto si accomoda in panchina per far posto a Baptista nel ruolo di esterno sinistro alto. In avanti Okaka è preferito a Vucinic che resterà in panchina.
L’unico neo della prestazione dei siciliani è aver regalato i primi dieci minuti di gara agli ospiti. La Roma parte subito forte, con Cicinho e Baptista sulle corsie esterne che mettono paura ogni qual volta premono sull’acceleratore. Al 6’ una punizione dal vertice di sinistro dell’area di rigore difesa da Amelia si stampa sul palo alla sinistra dell’estremo difensore rosanero. Sulla ribattuta di Aquilani Amelia blocca miracolosamente. Il Palermo sembra in bambola e dopo due minuti subisce il gol del vantaggio giallorosso dopo una combinazione da calcio a 5 Okaka-Aquilani-Baptista. L’ex madridista non sbaglia il piattone a porta vuota ed esulta per il meritato vantaggio.
E’ la scossa per i rosanero che non si perdono d’animo e iniziano gradualmente a creare gioco. Miccoli ci prova su punizione al 10’ ma il suo destro si infrange sulla barriera giallorossa. Otto minuti dopo esplode il Barbera per un gol di Cavani, ma l’urlo dello stadio rosanero viene strozzato in gola dalla bandierina dell’assistente che annulla per fuorigioco. E’ il preludio all’eurogol di Miccoli che arriva un minuto dopo. Ottima la preparazione al tiro del Romario del Salento che brucia Doni con un destro imparabile all’incrocio dei pali dopo aver dribblato Loria.
Il Palermo prende coraggio, capisce che la Roma di questo sabato pomeriggio di settembre non è poi così irresistibile. Al 37’ la sorte aiuta i rosanero: De Rossi si fa male alla spalla sinistra e l’eroe azzurro è costretto a chiedere il cambio a Spalletti che butta nella mischia Brighi. Si va al riposo sull’1-1 e nella ripresa i tecnici non si ripresentano in campo con uomini diversi dalla prima frazione di gioco. Il Palermo non perde la verve mostrata nel primo tempo e già al 3’ si rende pericoloso con Liverani su calcio di punizione. Il suo sinistro fa gridare al gol il pubblico del Barbera ma è solo un’illusione ottica. E la Roma? Sta tutta in un destro di Julio Baptista scoccato al 9’ e che si spegne sul fondo alla destra di Amelia.
Neanche due minuti e arriva il secondo capolavoro della premiata ditta Simplicio-Miccoli. Il brasiliano è abilissimo nel rubare una palla sulla trequarti a Pizarro e a verticalizzare immediatamente per il bomber pugliese che si invola verso l’area giallorosa e trafigge Doni con un “cucchiaino” di sinistro. Il Barbera è in delirio, mentre la Roma appare ancora più frastornata.
Aquilani, orfano di De Rossi non riesce a innescare Okaka e gli esterni, Pizarro è spaesato e lento nei movimenti. E il Palermo? Non molla l’osso, Simplicio e Bresciano sono un moto perpetuo, Nocerino randella a centrocampo e Cavani punge in attacco. Proprio l’uruguagio, a digiuno in campionato dalla gara di Parma a marzo dell’anno scorso, tocca dare il colpo di grazia alla Lupa. E’ il 27’ quando il giovane pupillo di Zamparini, lanciato (indovinate da chi?) da Simplicio buca per la terza volta la porta romanista per il definitivo 3-1.
La festa è servita, tutti sotto la Nord per festeggiare i prmi tre punti dell’era Ballardini. Da qui alla fine c’è solo il tempo della mossa della disperazione di Spalletti che tira fuori Okaka e mette dentro l’aeroplanino Montella. A sette minuti dalla fine Ballardini consente a Simplicio la standig ovation per far posto a Migliaccio. Ma la Roma è già con la testa alla gara di martedì in Champions League. Il Palermo può festeggiare.