PALERMO – Fare il presidente del Palermo non è un mestiere per niente semplice. Paul Baccaglini, alle redini della società rosanero da poco più di un mese dopo il passaggio di consegne con Maurizio Zamparini, deve essersene reso conto in poche settimane dal suo insediamento. Dopo l’entusiasmo iniziale, conseguente al clamore creato dalla sua figura del tutto non convenzionale rispetto ai tradizionali canoni visti fino ad ora nella massima serie, l’italo-americano sta infatti vivendo, dopo ben cinque sconfitte consecutive vissute in prima persona come patron, gli effetti negativi di una sfiducia generale nei confronti di quello che a giorni diventerà a tutti gli effetti un’operazione finanziaria di un certo spessore (col closing previsto per il 19 aprile ed il totale passaggio delle quote societarie anticipato probabilmente prima del 30, ndr).
L’uomo d’affari ed ex Iena, che ha sempre dimostrato fiducia nelle chance di salvezza della squadra rosanero, dopo il pesante 4-0 rimediato dai siciliani contro il Milan ha però dovuto fare i conti con una situazione difficilmente sostenibile riguardo al lavoro svolto dallo staff tecnico non potendo più deviare i colpi indirizzati all’allenatore Diego Lopez, indubbiamente fra i protagonisti negativi dell’attuale situazione di classifica. “Lopez eredita una situazione che non ha creato – dichiarava fino a ieri Baccaglini – e che inevitabilmente deve districare giorno dopo giorno” nel momento stesso in cui il presidente rosa parlava così del suo tecnico però il ds Nicola Salerno, che dopo le dimissioni di Eugenio Corini spinse Zamparini proprio a puntare su Lopez, decideva di lasciare il club di viale del Fante dalla porta secondaria.
Il dirigente di Matera, legato da un contratto fino al giugno 2018 con il Palermo, a LiveSiciliaSport ha ammesso la fine del rapporto, non ancora reso ufficiale dalla società, con i rosanero: “Non ci sono i margini per continuare. Il motivo è semplice, non ho la possibilità di incidere e di conseguenza ritengo più opportuno farmi da parte. Mercoledì sarò a Palermo per salutare la squadra e definire i dettagli, non credo ci saranno problemi”. Parole chiare che non lasciano spazio ad ulteriori interpretazioni e di cui, evidentemente, anche Baccaglini era già a conoscenza dalle ore immediatamente seguenti alla sconfitta di Milano. L’ormai ex direttore sportivo, scelto a gennaio da Zamparini per rinforzare una squadra alla fine solo indebolita dalle cessioni di Hjliemark al Genoa e Quaison al Mainz, alla luce delle pessime prestazioni della squadra nel girone di ritorno lascia a sette giornate dalla fine del campionato lanciando anche la notizia del probabile addio di Diego Lopez.
Proprio il sudamericano, che in questa stagione con il Palermo ha fatto solo meglio di Roberto De Zerbi (una vittoria e due pareggi in tredici gare per l’ex Foggia rispetto ai medesimi risultati però in dieci match da parte di Lopez) potrebbe in queste ore fare le valigie nonostante la fiducia mostrata, a dispetto dei risultati negativi, da parte del presidente Baccaglini. A fare la voce grossa infatti dopo l’ennesimo k.o sarebbe stato dunque Zamparini, sulla carta ancora il proprietario del club, che per rimpiazzare Lopez avrebbe prima tentato la strada Davide Ballardini, ricevendo un altro rifiuto dal tecnico ravennate, per poi virare su Edy Reja, prima scelta dopo Ballardini, e poi su Franco Colomba. I contatti sia con l’ex allenatore di Napoli e Lazio che quello ex Reggina sarebbero già avviati ed attendono dunque solo un’accellerata conseguente all’esonero di Lopez. Più defilati invece i nomi di Bortoluzzi e Bortolo Mutti.
In questa situazione di caos, con una squadra adesso staccata in classifica anche dal Crotone che sogna la salvezza fino a qualche settimana fa cullata proprio dai rosanero, il rischio di terminare il campionato in ultima posizione, con il Pescara ad un solo punto dai rosanero, inizia a divenire un incubo non solo per i tifosi ma anche per lo stesso Baccaglini che dovrebbe dare il via alla sua prima esperienza nel mondo del calcio con un clamoroso flop. Se a questo quadro, con il probabile quinto avvicendamento in panchina ed il secondo direttore sportivo cambiato in una stagione, si aggiunge il fatto che fra circa una settimana Baccaglini dovrà dare risposte concrete sul futuro assetto della società allora le montagne russe rosanero non danno per nulla l’idea di volersi fermare.