Palermo, la 'scatola nera' dello stupro al Foro Italico: "Ho visto altri video" - Live Sicilia

Palermo, la ‘scatola nera’ dello stupro al Foro Italico: “Ho visto altri video”

Non solo al Foro Italico. Dai cellulari emergono nuovi elementi

PALERMO – “Niente cucì qua stiamo facendo un bordello…”. Angelo Flores stava filmando la violenza di gruppo al Foro Italico. Era la notte del 7 luglio scorso. Filmava e nel frattempo inviava messaggi audio via WhatsApp ad un amico che non fa parte dei sette arrestati. In sottofondo si sentono “le urla di una ragazza e diverse voci di ragazzi”, ha annotato il consulente nominato dalla Procura. Il cellulare è diventato una sorta di scatola nera in mano agli investigatori. Serve a mappare i rapporti fra gli indagati e non solo. La sera in cui è avvenuto lo stupro, poco prima che si incontrassero alla Vucciria, Flores chattava su Instagram con la vittima.

“Figghiò me lo mandi il video pure a me quello di là al Foro Italico”, gli chiedeva Elio Arnao, un altro dei sette arrestati. Voleva vedere uno degli undici file trovati nella memoria del cellulare di Flores. Quel “pure a me” fa capire che il video era già stato condiviso con altri. I file sono sono tutti relativi allo stupro. Non era la prima volta, infatti, che il giovane riprendeva i rapporti sessuali con la diciannovenne. Nel cellulare di Flores ci sono immagini che lo immortalano in rapporti intimi con la ragazza. In un altro video c’è anche un altro ragazzo. Il consulente nominato dalla Procura di Palermo ha visionato tutti i file.

Tra questi anche quello condiviso nei mesi precedenti da Flores con altri amici. “Stasera ce la f… di brutto; “Ma sei sicuro che si accolla tutto manco mi ha visto mai”. La vittima era diventata una merce da esporre. Lo dice nel corso dell’interrogatorio uno degli arrestati, Christian Maronia: “… quelle due tre volte che siamo usciti ultimamente lui (Angelo Flores, ndr) mi aveva parlato di questa ragazza, mi aveva fatto vedere altri video di altre volte con Christian Barone pure (altro arrestato, ndr), mi aveva fatto vedere un altro video che facevano cose”.

I protagonisti si muovono in un contesto di degrado che inizia alla Vucciria. La vittima arriva in una piazza gremita di gente. Si beve senza alcun limite. Ci sono uno, due, tre quattro banchi che vendono alcolici. Tutti abusivi, naturalmente. È terra di nessuno, una bolgia. Le forze dell’ordine di tanto in tanto intervengono ma all’indomani tutto torna come prima.

Il gruppo è stato filmato dalle telecamere di sicurezza nel percorso dalla Vucciria fino a al Foro Italico. Lei era consenziente, hanno ripetuto gli indagati. “Ma la faresti mai una cosa con noi?”, le chiesero e lei, stando al racconto di Maronia, avrebbe risposto: “Basta che mi fate bere e fumare, sono a posto”. Elio Arnao, un altro dei sette arrestati, ha ammesso però che ad un certo la vittima ha iniziato a “urlare di dolore e dire basta… è caduta a terra perché ci andavamo come dei c… e, dopo 10/15 minuti, 3-4 ragazzi che non la lasciano 30 secondi in pace…”.

stupro

Maronia ha scaricato sugli altri le responsabilità. “Mi hanno incitato”, ha detto. Quando li ha visti “tutti di sopra ho detto: ‘Vabbè, pure io faccio 5 minuti e poi me ne vado’. Neanche ho iniziato e poi Barone e quello minorenne mi hanno detto: ‘Levati che ci pensiamo noi’ ed io: ‘Fate quello che volete’, cioè mi sono messo da parte. Poi quando la ragazza ha detto basta, io li ho fermati, li volevo fermare, ho detto: ‘Ragazzi basta, non vedete che non ce la fa più?’ perché dopo lei è caduta e tutti tipo, menefreghista… Tutti se ne sono fregati… io dopo sono andato per vedere come stava, l’ho fatta alzare e siamo usciti. Ma io dopo me ne sono andato a casa”.


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