Stupro del Foro Italico, la difesa: "Un video smentisce la vittima"

Stupro del Foro Italico, la difesa: “Un video smentisce la vittima”

Il gruppo si sposta dalla Vucciria al Foro Italico
Al via il primo processo. Imputato il più piccolo del gruppo

PALERMO – Al via il primo processo per lo stupro del Foro Italico. Si tratta del troncone in corso davanti al Tribunale per i minorenni. L’imputato è Riccardo Parrinello che ha compiuto diciotto anni dopo l’arresto. Davanti al giudice per l’udienza preliminare la difesa ha depositato alcuni atti raccolti dagli avvocati che assistono i sei maggiorenni (sono tutti in carcere). Si tratta di testimonianze, video e dialoghi che smentirebbero la versione della vittima diciannovenne. Sarebbe stata lei a volere appartarsi con tutto il gruppo nel cantiere abbandonato dopo avere fatto tappa alla Vucciria. La Procura per i minorenni ha chiesto un termine per analizzare il materiale. Si torna in aula il 23 gennaio.

Tra gli atti difensivi ci sono la testimonianza dell’amica della ragazza. C’era anche lei alla Vucciria, ma poi si sono separate. La difesa ritiene di potere dimostrare che non si trattò di una violenza di gruppo, ma di un rapporto consensuale degenerato nel buio del cantiere. In un video, girato la sera degli abusi ma prima delle violenze, si vedrebbe la ragazza mostrare un video ai ragazzi prima di allontanarsi.

Inizialmente il diciottenne era stato collocato in comunità ma poi fu deciso un aggravamento della misura cautelare. I video su Tik Tok e i messaggi WhatsApp scambiati con un amico dopo la violenza del 7 luglio scorso lo riportarono in carcere. Tra il 20 e il 21 agosto scorsi, quando aveva lasciato il carcere ed era stato trasferito in comunità, Parrinello aveva utilizzato due profili social. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale lo monitoravano. Aveva postato dei video con alcune immagini e un sottofondo musicale: “Chi si mette contro di me si mette contro la morte”; “Le cose belle si fanno con gli amici”. Il riferimento era alla violenza sessuale e all’azione del branco.

In un altro passaggio considerava la terribile notte del Foro Italico qualcosa di cui andare fieri: “Sto ricevendo tanti messaggi da ragazze, ragazze ma come faccio a uscire con tutte siete troppe… . Ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome, mi state facendo solo pubblicità”; “Arriviamo a mille followers così potrò fare la live e spiegarvi la situazione com’è andata realmente… mi piace trasgredire“. In sottofondo si sente una canzone napoletana dal titolo: ‘Nun se toccano e femmine’. Ed ancora: “La galera è il riposo dei leoni”.

Erano stati scovati alcuni audio registrati la notte dal 7 luglio. Un’ora dopo che la diciannovenne era stata abbandonata in strada Parrinello aveva inviato un messaggio vocale a un amico: “Compà l’ammazzammu… ti giuro a me matri l’ammazzammu… ti giuro a me sviniu… sviniu chiossà di na vota… minchia sette… u vo capiri manco a canuscevo io compà… ficimu un macello n’addivirtemu”. In sette si erano divertiti mentre facevano sesso a turno con la ragazza che sveniva. E urlava “basta”. Sono frasi che descrivono nei minimi dettagli la stessa scena ripresa da Angelo Flores con il cellulare. Un racconto pieno di dettagli. L’amico lo riprendeva: “Però così è brutto”. “Troppo forte, invece”, rispondeva Parrinello.


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