Palermo, "tangenti" a Librizzi: 4.700 euro e un monopattino

‘Tangenti’ al funzionario Librizzi: 4.700 euro e i soldi per un monopattino

La denuncia di due imprenditori

PALERMO – Quattro episodi di concussione, tentata o consumata, per complessivi 4 mila e 700 euro. Quattrocento euro Antonio Librizzi li avrebbe ricevuti al posto di un monopattino elettrico su cui aveva messo gli occhi.

Una “condotta sistematica”, scrive il giudice per le indagini preliminari Giuseppina Zampino che ha convalidato l’arresto in flagranza di reato del funzionario direttivo regionale.

Ad accusarlo sono due imprenditori, di cui uno molto noto in città, che si occupano di organizzare eventi o di servizi collegati a manifestazioni culturali. Hanno deciso di denunciare il clima di vessazione che avrebbero subito.

Il primo ha raccontato di avere conosciuto Librizzi in occasione della richiesta di un contributo di 10 mila euro alla Regione per un evento ottenuto regolarmente dopo la rendicontazione.

Successivamente, su proposta dello stesso Librizzi, l’imprenditore avrebbe curato un servizio video fotografico per una rassegna a Ustica: 4.800, regolarmente corrisposti. Nel corso di un incontro, rispondendo ad una battuta dell’organizzatore di eventi, Librizzi avrebbe mostrato interesse, “dapprima scherzoso e poi sempre più insistente”, per il monopattino elettrico a bordo del quale l’imprenditore si era presentato all’appuntamento.

E così a Natale 2024 l’imprenditore avrebbe consegnato 400 euro in contanti a Librizzi. Si era sentito “in dovere di soddisfare la richiesta per timore di compromettere i rapporti lavorativi con il funzionario, da cui dipendevano futuri contributi e incarichi”. Era “molto imbarazzato”, mentre Librizzi era “tranquillo” quando si mise in tasca.

Il secondo ha riferito che nel 2024 il funzionario avrebbe preteso 500 euro per “sbloccare” la pratica, inizialmente stoppata da un altro Responsabile unico del procedimento. Quando subentrò Librizzi avvenne la liquidazione.

Successivamente, per un nuovo progetto Librizzi gli avrebbe richiesto 2.500 euro in contanti, somma poi consegnata nel dicembre 2024 all’interno di una scatola di agende, in
un luogo concordato via chat.

A seguire, un’ulteriore richiesta di 500 euro relativa al catering per un evento in provincia di Palermo. A quel punto
l’imprenditore si rifiutò di assecondare, provocando la reazione irritata del funzionario e il temporaneo stop della liquidazione, poi sbloccata grazie all’intervento del dirigente generale dell’assessorato Mario La Rocca.

“Sono stato costretto a consegnare il denaro in quanto non avevo alternative – ha detto l’uomo che ha denunciato – avendo la mia associazione già sostenuto ingenti costi che ne avrebbero potuto determinare il dissesto”. E così mise 2.500 euro dentro la scatola di cartone di un’agenda.

E si arriva all’arresto dei giorni scorsi. “Ci vediamo al bar”, disse Librizzi all’imprenditore che ha denunciato senza esitazione cosa stava accadendo. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno organizzato la trappola, fotocopiando le banconote (una da 100 euro e 18 da 50 euro), che da lì a poco Librizzi avrebbe incassato in un bar a piazza Marina, poco distante dalla Soprintendenza del mare dove lavora il funzionario.

Librizzi, scrive il gip che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica, ha indotto e costretto gli imprenditori operanti nel settore culturale a versare somme di denaro o fornire utilità personali, prospettando in caso di rifiuto la compromissione delle future opportunità lavorative presso il Dipartimento regionale dei Beni culturali”. Gli imprenditori, però, hanno deciso che il meccanismo andava interrotto e sino presentati spontaneamente dai finanzieri.

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