Palermo, terremoto in Forza Italia: pronta la sostituzione di Inzerillo

Palermo, terremoto in Forza Italia: pronta la sostituzione di Inzerillo

Gli azzurri voteranno un nuovo capogruppo

PALERMO – L’ufficialità dovrebbe arrivare oggi con una votazione ad hoc, ma sembra ormai chiaro che il gruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Palermo avrà una nuova guida. Aria di tempesta in casa azzurra, dove le tensioni delle ultime settimane hanno portato i colleghi di partito a chiedere la sostituzione del capogruppo Gianluca Inzerillo.

Riunione a porte chiuse

Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione dei consiglieri, voluta proprio da Inzerillo: un modo, probabilmente, per verificare le voci di un possibile siluramento, specie dopo il congresso che ha visto il capogruppo entrare nel consiglio nazionale del partito non in quota Edy Tamajo, assessore regionale e big del consenso, ma grazie ai buoni uffici del vicepresidente della Camera, il ronzulliano Giorgio Mulé. Bocche cucite sull’esito della riunione, anche se qualcosa filtra: i consiglieri avrebbero chiesto il cambio della guardia e oggi si avrà una votazione ufficiale. Per la successione ci sono in pole position i tre tamajani del gruppo, ossia Ottavio Zacco, Leopoldo Piampiano e Catia Meli.

I motivi dello scontro

Un epilogo clamoroso, anche se forse non troppo sorprendente. Inzerillo, confermato alle ultime Comunali con oltre 2.500 preferenze, nelle ultime settimane ha giocato da battitore libero, suscitando più di un mal di pancia fra i colleghi di partito. Prima la polemica sul Capodanno, poi la posizione sulla mozione per la trascrizione dei figli delle famiglia arcobaleno e la vicenda Almaviva: un ruolo da ‘bastian contrario’ che lo ha portato a non votare più gli atti della maggioranza. Posizione che avrebbe indispettito per primo Tamajo che, al congresso cittadino di Mondello, non ha mancato di lanciare qualche frecciatina all’indirizzo del capogruppo.

Il caso del congresso

Da tempo si parlava di una sintonia fra Inzerillo e Mulè e il congresso romano ha sancito l’asse: il primo è stato nominato in consiglio nazionale in quota del secondo che è stato l’unico a criticare a mezzo stampa la strategia di Renato Schifani. E’ stata probabilmente la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno fino all’orlo, nonostante Inzerillo avesse esultato per la calendarizzazione della mozione sulle famiglie omogenitoriali annunciando di rientrare pienamente in maggioranza. “Finalmente posso sospendere la mia volontà di non votare nessun atto in consiglio”, aveva scritto Inzerillo suscitando la reazione dei meloniani per bocca di Giuseppe Milazzo: “Nessun accordo, Fdi è contraria”.


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