*Palermo, intervista a Totò Orlando: "Via Crispi riaperta per l'Immacolata"

“Patto per il sud, fondi non a rischio: ecco come li useremo”

L'assessore ai Lavori pubblici di Palermo Orlando: "Via Crispi riaperta prima dell'Immacolata"

Al via la lunga serie di interviste agli esponenti politici del comune di Palermo, promossa da LiveSicilia. Ai nostri microfoni, l’assessore Totò Orlando racconta i problemi del capoluogo, dando importanti risposte sui temi caldi e cari alla città come: i cimiteri, il ponte Corleone, il fondi a rischio del Patto per Il sud, lo stato dei lavori di via Crispi, del passante e dell’anello ferroviario, di via Perpignano e del ponte Oreto, il progetto della metropolitana leggera e gli obbiettivi politici della nuova giunta. 

L’intervista a Totò Orlando

Si avvicina il 2 novembre, il giorno dei morti, com’è la situazione al cimitero dei Rotoli?

“Come sappiamo tutti la situazione è drammatica. Ci sono 1200 salme in attesa di sepoltura. Stiamo lavorando per ridare dignità al nostro cimitero e renderlo decoroso tutto l’anno, non solo il 2 novembre. Abbiamo predisposto la costruzione di oltre 400 nuovi loculi e fatto svariati interventi, ma c’è davvero poco spazio. Al netto delle nostre misure è difficile pensare di risolvere definitivamente il problema”.

Servirebbe forse un nuovo cimitero? Che fine ha fatto il progetto di Ciaculli?

“Certo che servirebbe. È un progetto ereditato dalla passata amministrazione. Va preso in mano e rivisto. C’è uno stanziamento di fondi Fas, che però è stato eroso nel tempo in interventi destinati al cimitero dei Rotoli. A mio avviso, la costruzione di un nuovo cimitero è una prospettiva non più rinviabile per questa città. Le 1200 salme sono lì che gridano vendetta. È una cosa scandalosa, ci sono anche altre 1600 bare sepolte nelle tombe dei privati, che vanno risistemate. Pensandoci bene, si tratta del totale degli abitanti di un paese medio dell’entroterra, tutti da seppellire. Speriamo nel giro di un anno di poter parlare al passato di questa vicenda”. 

A tal proposito, vi siete dati un obiettivo? magari una dead-Line?

“Prospettiamo di ricollocare le prime salme nei nuovi loculi il prima possibile. Abbiamo aperto anche i campi di inumazione, ma troviamo comunque pochi posti. In più, ci sono dei rallentamenti tecnici dovuti alla presenza di Zinco che, usato in passato in alcune sepolture, ha allungato i tempi di mineralizzazione delle salme da 6 a mediamente 15 anni. Intanto, abbiamo affidato all’Universita di Palermo il censimento del cimitero dei Rotoli. Tale catalogazione, ci consentirà di averne la visione complessiva e stabilire tempistiche e modalità di intervento più efficaci”. 

L’ETERNA VERGOGNA DEI ROTOLI: “UNA STORIA INFINITA”

Passando ai lavori pubblici, sua seconda delega, quando inizieranno e che disagi porteranno i lavori del Ponte Corleone?

“Il ponte Corleone potrebbe essere il primo vero importante intervento di opere pubbliche fatto a Palermo, negli ultimi anni. I lavori di risanamento della corsia in direzione Catania sono già partiti. Grazie all’accordo tra il Comune e il commissario straordinario nominato dal governo Draghi, l’ingegnere Matteo Castiglioni, siamo riusciti a velocizzare i tempi di appalto. Noi abbiamo messo le somme a disposizione e il commissario, in pochi giorni, avvalendosi di Anas, ha affidato i lavori. Il cantiere è in esercizio. Per mettere in sicurezza l’altra corsia, in direzione Trapani, ancora stiamo cercando i fondi. Poi, finalmente, potremo affidare sempre nelle mani del commissario la costruzione delle due bretelle, che metterebbero la parola fine a questa vicenda”.

“Parola fine” come per i fondi del Patto per il Sud, voluto dal governo Renzi? È vero che l’asilo di Brancaccio “Don Pino Puglisi” e gli altri nuovi poli scolastici, sono ormai progetti a rischio?

“I fondi no, non sono a rischio, non li perdiamo. Una nuova norma del 2021 ci permette di rimodularli. I progetti previsti nel 2016 per quei fondi, possibilmente invece, non vedranno mai la luce. Non si arriverà ad avere un contraente entro il 31 dicembre. Abbiamo perciò già avviato la costituzione del comitato previsto dal Cipes. Al quale, sottoporremo una variazione delle somme per trasferirle in due macro-interventi. Uno, per il famoso Ponte Corleone. E l’altro, nelle mani del commissario per il dissesto idrogeologico, col quale il comune è già convenzionato, per il consolidamento di Capo Gallo. Comunque, il minuto dopo, ci impegneremo a trovare i fondi anche per i poli scolastici e l’asilo di Brancaccio, luogo dal forte valore simbolico, dedicato a Don Pino Puglisi”. 

I lavori di via Crispi stanno durando più del previsto. Quando verrà ripristinata definitivamente la viabilità?

“In realtà, oggi, siamo ancora nel limite dei 60 giorni lavorativi. Sarà sicuramente necessario qualche giorno di lavoro e sostenere qualche costo in più. Siamo dovuti intervenire più approfonditamente del previsto sugli intonaci, ma riteniamo comunque di riuscire a consegnare l’opera a fine novembre, ben prima dell’immacolata e, dopo le feste, intervenire nell’altra corsia”. 

Passante e anello ferroviario. Anche se il Comune in queste due opere non ha un ruolo diretto, sa dirci a che punto siamo? Quando entreranno in funzione?

“Sono sempre stato del parere che il Comune ha ruolo in tutto ciò che si muove in città, comprese le opere appaltate da altri. Il passante ferroviario è un progetto nostro, che ha viaggiato con un ritardo quasi ingiustificabile. La nuova azienda pare stia recuperando il tempo perduto. Credo vedremo la conclusione dei lavori non prima di 18 mesi. A breve faremo il giro di queste opere, così da poter dare notizie più certe. Posso dire che c’è un’accelerazione quanto meno sull’anello, che consentirà di liberare via Sicilia nel giro di un anno”. 

Per quanto riguarda la metropolitana leggera, il vecchio progetto messo in campo dal Comune, prima dell’avvento de tram, rimarrà un sogno nel cassetto?

“Penso che negli ultimi anni, le vicende delle grandi opere, soprattutto quelle che riguardano la mobilità, siano state affrontate con una posizione ideologica più che di merito. È arrivato il momento di sedersi attorno a un tavolo e capire cosa sia meglio fare per la città. In alcune parti va bene il tram, in altre non è utile, in altre ancora può essere più utile la metropolitana. Credo debba essere il frutto di una valutazione attenta e partecipata dell’intera città”. 

Il sottopasso di via Perpignano per cui ci sarebbero i fondi ex Gescal. È possibile immaginare la ripresa degli interventi?

“Lo svincolo di via Perpignano è l’altra opera commissariata nel decreto di nomina dell’Ingegniere Castiglioni. Al momento la gara di progettazione è in corsa, ma non ci sono i fondi. Anche qui, dobbiamo lavorare per il reperimento delle somme da mettere a disposizione del commissario, necessarie a risolvere il problema”. 

Invece sul ponte Oreto, ci sono novità?

“Siamo molto avanti. Arriveremo a dicembre con l’appalto integrato per la messa in sicurezza quanto meno del primo stralcio, che prevede un intervento di 3,8 milioni di euro d’avvalere sui fondi Fas, a disposizione del comune già dal 2009”. 

Un’ultima domanda, più politica. Cosa possono aspettarsi i cittadini dall’amministrazione Lagalla? quali sono i vostri principali obiettivi politici?

“Ai palermitani stiamo offrendo un approccio diverso di metodo, basato sul coinvolgimento e sull’ascolto. Le difficoltà naturalmente ci sono, sopratutto rispetto ai temi finanziari. Credo che, se affrontassimo e risolvessimo tali vicende e ampliassimo l’organico, questa giunta potrebbe far bene. Chi amministra la città deve badare alla propria politica e alle proprie scelte, ma anche ad ottenere risultati per i cittadini. Su alcuni temi indietro non si torna, ma su altri bisogna andare avanti”. 


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