PALERMO – Aumentare la Tari a Palermo? Gli uffici comunali dicono no. Dopo la richiesta della Rap di adeguare il corrispettivo per la pulizia della città, scendono in campo il settore Tributi e la Ragioneria generale di Palazzo delle Aquile: il primo per negare che la richiesta sia motivata da un aumento del costo del servizio, la seconda per avvisare che un rincaro delle tariffe metterebbe a rischio il piano di riequilibrio da approvare entro aprile visto che gonfierebbe le quote da accantonare.
“Variazione da addebitare esclusivamente a Rap”
La posizione dei Tributi di piazza Giulio Cesare viene messa nero su bianco dalla dirigente Maria Mandalà, secondo cui “le voci di costo riguardanti le attività di propria competenza nell’ambito del Pef Tari, riferito all’anno 2021, non registrano variazioni significative tali da prevedere la revisione infra periodo della predisposizione tariffaria valida per l’anno 2023”. “Pertanto – continua la dirigente – ogni variazione del pef 2023 è da riferire e addebitare esclusivamente a determinazioni della partecipa Rap nella qualità di gestore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti”.
La richiesta di Rap
A sollevare il problema è stata infatti la richiesta da parte di Rap di revisionare il Pef Tari 2023. Alla società per i rifiuti di Palermo servirebbero circa 100 milioni in più rispetto al previsto per “assicurare azioni e strumenti volti alla gestione efficace ed efficiente dei servizi di igiene ambientale” e rispondere alla “necessità di dotarsi di adeguate risorse umane, strumentali e impiantistiche”. Motivazioni, queste, che non avevano affatto convinto il ragioniere Paolo Basile, come lo stesso ha spiegato in una corposa nota indirizzata al sindaco Lagalla, all’assessore comunale al Bilancio Varchi e all’amministratore Rap Caruso, nonché ad altri elementi di vertice dell’amministrazione. Nella nota Basile ha scritto infatti che si era già escluso categoricamente che l’aumento dei prezzi dei fattori di produzione potesse rientrare tra le casistiche dell’aggiornamento straordinario dei Pef Tari e che inoltre, “a titolo esemplificativo, – come si legge nel documento – per ogni milione di eventuale aumento del corrispettivo a Rap, occorrerebbe aumentare la pressione fiscale Tari 2023 di pari importo ed individuare nel bilancio 2023/2025 risorse finanziarie in atto non sussistenti, pari al 51.53% del maggiore costo di Rap, per adeguare l’importo del Fondi crediti di dubbia esigibilità”. Un quantitativo di risorse questo, che sarebbe di certo impossibile da accantonare data l’attuale situazione economica del Comune.
Varchi: “Scongiureremo l’incremento dei costi”
“Come è noto le tariffe Tari ricalcano il Pef (piano economico e finanziario) Tari, elaborato da Rap a cadenza quadriennale dal 2022”, spiega l’assessore alle Partecipate, Carolina Varchi, che aggiunge: “Questa Amministrazione ha, sin da subito, chiarito che non intende risanare i conti dell’Ente esclusivamente aggravando la pressione fiscale sui cittadini. Esattamente il contrario di ciò che volevano fare coloro che hanno avallato il vecchio piano di riequilibrio che si reggeva – quello sì – esclusivamente sull’aumento dell’imposizione fiscale”.
“Si è riunita in data odierna la Cabina di Regia sulle Partecipate, prevista da Regolamento Unico sui Controlli Interni”, continua l’assessore. Sottolineando che, con specifico riferimento agli allarmi sull’aumento dei costi della Tari per il 2023: “È in corso un’interlocuzione tecnica tra gli uffici del Comune, la Rap, la Srr e, in ultima istanza, la Arera” e che “attualmente, il Pef Tari preparato da Rap e asseverato da Srr per il 2023 non prevede aumenti. A seguito delle note degli ultimi giorni, – rassicura inoltre il vicesindaco – l’Amministrazione svolgerà alcuni necessari approfondimenti per scongiurare non previsti incrementi dei costi in danno dei cittadini”.
Ferrandelli: “Nessun aumento, finalmente Chiarezza”
Soddisfazione da parte di Fabrizio Ferrandelli: “L’attività ispettiva e la richiesta in aula di chiarezza nelle scorse settimane circa un possibile aumento della tassa dei rifiuti, preannunciato dall’amministratore unico di Rap è stata finalmente smentita – le parole del capogruppo di Azione -. La nota del Ragioniere generale e della responsabile del settore tributi mette finalmente una pietra sopra e un elemento di chiarezza definitivo su questa vicenda”.
“Registro tuttavia ad oggi che da parte dell’amministrazione attiva nessuna voce si sia alzata per chiarire la posizione di contraddizione tutta in seno alla governance e che a fare chiarezza abbiamo dovuto pensare sia noi che la dirigenza del Comune”, ha aggiunto però il consigliere, lasciandosi sfuggire una frecciatina nei confronti dell’amministrazione attiva.
Randazzo: “Ipotizzare l’aumento della Tari? Un’oscenità”
Anche il movimento 5 stelle si è mostrato ostile all’idea di un aumento della Tari. “Considerata la qualità del servizio offerto ai palermitani che spesso risulta essere scadente, anche solo ipotizzare l’aumento della Tari è un’oscenità”, dichiara contrariato il capogruppo del Movimento 5 stelle, Antonino Randazzo. “Il movimento 5 stelle non voterà a favore dell’aumento – specifica il consigliere -. La Tari non può aumentare. Il servizio dimostra tutte le sue criticità: dallo spazzammento alla raccolta, che ancora tende ad essere complessa, fino ad arrivare al servizio porta a porta, che ancora manca in alcuni quartieri. Bisogna scongiurare assolutamente qualsiasi aumento – aggiunge-. Un eventuale ampliamento del personale può essere fatto, ma senza gravare sulle tasche dei cittadini palermitani”.
Maggioranza: “Lavoriamo per l’efficientamento”
Interviene anche la maggioranza. I capigruppo Domenico Bonnanno (Dc) e Giuseppe Milazzo (FdI) non ci stanno: “Possiamo rassicurare i cittadini che non vi sarà alcun aumento della Tari, questo dobbiamo dirlo con chiarezza e siamo certi che anche l’amministrazione farà chiarezza in tal senso. Come è noto il Pef Tari ha validità quadriennale e non vi è al momento possibilità di revisione infraperiodo perché non ne ricorrono le condizioni, né le procedure di assunzione in corso danno vita alla necessità di rivedere le tariffe, i cui effetti sul bilancio della rap erano già ampiamente previsti, ancorché limitati, perché rientranti in una logica di turn over oltre che di immissione in servizio che avverrà ad annualità ampiamente inoltrata”.
“Ad ogni modo – aggiungono – non vi è alcun intento da parte dell’amministrazione di procedere con qualsivoglia aumento della Tari, quanto piuttosto si sta lavorando, e lo si continuerà a fare con la nuova governance, per un efficientamento del sistema nell’ottica del miglioramento della qualità del servizio”.