Palermo, un diciannovenne|arrestato per stalking - Live Sicilia

Palermo, un diciannovenne|arrestato per stalking

Operazione dei carabinieri
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Erano innamorati. Lo erano da quando avevano 17 anni e fino a pochi mesi fa. Un amore finito, di fronte al quale la ragazza prende la decisione di troncare la storia. E’ da quel momento in poi che il ccaoetaneo con cui ha condiviso mille momenti, si trasforma in una vera e propria persecuzione a suon di minacce, ricatti e ossessioni. Imprigionata in una gabbia di tormenti, la giovane si è così rivolta alle forze dell’ordine, raccontando dettagliatamente l’inferno in cui il giovane l’ha catapultata. A finire in manette è stato un diciannovenne palermitano, arrestato dai carabinieri della stazione di Partanna Mondello con l’accusa di stalking. Quelli messi in atto dal ragazzo erano, infatti, dei veri e propri atti persecutori, che non permettevano più alla ragazza che diceva di “amare”, di vivere tranquillamente. Ansia, angoscia, paura di uscire di casa, di rispondere al telefono, di leggere un sms. Unica colpa: avere messo il punto ad una relazione che non voleva andasse avanti.

E così la vittima ha cominciato ad uscire soltanto accompagnata dal padre o dal fratello, temendo sia per la propria incolumità che per quella della sua famiglia. Esasperata e terrorizzata dalle minacce dell’ex fidanzato, ha deciso di denunciarlo. “Dove sei?”; “Perché non rispondi? Vedi che finisce male”. Questi sono soltanto alcuni dei messaggi che arrivavano alla vittima. E ancora: “Te lo giuro sopra la mia vita, me la paghi. Qui va a finire a schifo”. Parole che sono diventate ancora più pesanti quando il ragazzo ha saputo della denuncia.

Un exploit di violenza verbale che si è manifestato incontrando la vittima e dicendole: “Se tu mi consumi io consumerò te” e distruggendo il suo telefono cellulare. Il divieto di avvicinamento alla giovane viene emesso a fine febbraio scorso, ma lo stalker ha continuato a molestare l’ex fidanzata. Nei confronti del diciannovenne sono quindi scattati gli arresti domiciliari, ma anche in questo caso il provvedimento non è stato rispettato. La vicenda trova il suo epilogo con l’ordinanza di custodia cautelare nel carcere dell’Ucciardone.


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