PALERMO – Regge l’accusa di danneggiamento, ma cade quella di rissa perché il fatto non sussiste.
Gli incidenti precedettero la partita Palermo-Venezia, semifinale dei play off di serie B del 2018. Gli imputati avrebbero fatto parte del gruppo di ultras che cercarono di vendicarsi contro i tifosi lagunari. Erano stati aggrediti mentre salivano sul pullman, appena usciti dallo stadio, a Venezia. E così avrebbero deciso di ripagare gli avversari con la stessa moneta, la violenza.
La ricostruzione
La mattina del 10 giugno di sette anni fa dieci tifosi veneziani giungono in Sicilia. A scortarli ci sono come sempre i poliziotti. Si decide di fare una pausa in un bar in piazza Duomo a Terrasini. Mentre sono seduti ai tavolini si fanno avanti gli ultras palermitani armati di bastoni, cinture e tirapugni. I veneziani reagiscono. Sedie, portatovaglioli, bicchieri: vola di tutto.
Gli ultras e le pene
Antonino Quaranta, Agostino De Luca, Matteo De Lisi, Davide Mazzola, Giuseppe Saiola, Alessandro Calafiore, Paolo Giacalone, Marco Di Cara sono stati condannati a otto mesi ciascuno di carcere. Dario Cucuzza, Giovanni Lattuga e Giacomo Benigno un anno ciascuno.
A Giovanni Gallina, Antonino Zangara e Alou Chadil, ai quali è stata contestata la recidiva, sono stati inflitti un anno e 7 mesi ciascuno di carcere e al pagamento di una multa di 16 mila euro. Per loro scatta il Daspo di due anni. La scena fu ripresa dalle telecamere.
Quaranta, De Luca, Cucuzza, De Lisi, Lattuga, Benigno, Giacalone, Gallina e Zangara erano tutti assistiti dall’avvocato Walter Cutrono, Mazzola da Davide Chibaro, Saiola da Francesco Marcatajo, Aloui da Alessia Trenta, Di Cara da Rosario Leone, Calafiore da Alessandra Martorana. Hanno ottenuto tutti la sospensione condizionale della pena.