Palermo e violenza: chef difende una donna e rischia una coltellata

Violenza a Palermo, chef difende una donna e rischia di essere accoltellato

Parla il titolare della Casa del brodo di corso Vittorio Emanuele

PALERMO – Prima le urla in strada, poi gli schiaffi e i calci nei confronti di una donna. Gaetano Romeres, chef e titolare dello storico ristorante “La Casa del Brodo” in corso Vittorio Emanuele a Palermo, racconta l’ennesimo episodio di violenza in città, avvenuto davanti ai suoi occhi.

“Schiaffi e calci, una scena terribile”

“Ho rischiato di essere accoltellato – dice – ma non potevo rimanere indifferente di fronte a quella scena. Un uomo e la sua compagna avevano cominciato a litigare in strada, poi lui ha cominciato a picchiarla in vicolo Paterna, dove si trova il retro del mio locale. Mi trovavo lì quando ho visto che ha afferrato un sacchetto pieno di bottiglie di vetro e l’ha colpita. Io e i miei dipendenti lo abbiamo invitato a calmarsi, ma niente. A quel punto sono intervenuto per evitare il peggio e l’ho allontanato, contattando subito la polizia”.

“Poi e tornato con un coltello…”

Ma non è finita qui, perché poi sono arrivate le minacce. “Dopo alcuni minuti è tornato alla carica, impugnava un coltello – racconta Romeres -. La minaccia è stata chiara, ha pure danneggiato una vetrata, distrutto una zanzariera, sferrato dei calci alle cassette di legno che depositiamo sul retro. I poliziotti che sono arrivati tempestivamente l’hanno colto in flagrante ed è stato subito bloccato”.

Violenza a Palermo: l’allarme

Un episodio che allunga tristemente l’elenco di casi di violenza registrati negli ultimi mesi nel capoluogo siciliano, dove domenica è avvenuto l’assalto ai danni della Cioccolateria Lorenzo. I dipendenti del locale che si trova a pochi metri da piazza Marina sono stati aggrediti da un uomo e da due giovanissimi armati di tirapugni.

La pasticciera ha raccontato quei terribili momenti a LiveSicilia: “Io sono stata colpita alla pancia con una stampella, i miei colleghi alla testa. Cercavamo di difenderci a vicenda, ma loro si sono fermati solo quando abbiamo detto che sarebbero arrivati i carabinieri”. Una spedizione punitiva che avrebbe preso vita dopo una lite per futili motivi, legata al posizionamento di un bidone per i rifiuti.

“Furti all’ordine del giorno”

“Gli aggressori cercavano Enzo, il titolare, ci hanno ripetuto più volte che l’obiettivo era lui”, hanno raccontato i quattro giovani finiti all’ospedale e ancora sotto choc. “La situazione è ormai fuori controllo – aggiunge il titolare della Casa del brodo -. Basti pensare che poco tempo fa all’una di notte qualcuno è stato in grado di rubare un pesantissimo ombrellone che avevo collocato all’esterno del ristorante. I furti sono all’ordine del giorno.

I ladri sono riusciti anche ad arrampicarsi raggiungendo un appartamento in fase di ristrutturazione. Hanno rubato tutta l’attrezzatura e la rubinetteria nuova che doveva ancora essere montata. Come si fa ad andare avanti così? Nessuno è immune. Commercianti, turisti, residenti. Siamo in balia degli eventi”.

“La solidarietà non basta più”

Nel frattempo crescono la preoccupazione e la necessità di interventi concreti: “La solidarietà non basta più – prosegue Romeres – qui serve più che mai una presenza costante delle forze dell’ordine. Il territorio deve essere sorvegliato in modo capillare, in modo da intervenire in modo tempestivo e non quando è ormai tardi. Siamo stanchi, chiediamo aiuto e collaborazione. Noi commercianti affrontiamo quotidianamente una serie di criticità che ci mettono già duramente alla prova – conclude -, non possiamo anche contrastare da soli fenomeni più grandi di noi”.


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