Palermo, tentano di strangolare un infermiere: "Violenza inaudita"

Calci e pugni all’ospedale Cervello: “Violenza gratuita inaccettabile”

Il direttore sanitario Marilù Furnari: "Serve rispetto, non si può avere paura di andare a lavorare"

PALERMO – Esplode ancora una volta la violenza in un ospedale di Palermo. A seminare panico e paura sono stati i familiari di una donna che è stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale Cervello, dove è stato necessario l’intervento della polizia. Ad avere la peggio, un addetto alla sicurezza e un infermiere, quest’ultimo mostra i segni che ha ancora sul collo: hanno tentato di strangolarlo.

“Un attacco ingiustificabile”

“Una violenza gratuita inaccettabile – commenta il direttore sanitario Marilù Furnari -. Si assiste ancora una volta a un attacco ingiustificabile nei confronti degli operatori sanitari e, nello specifico, ai danni di chi lavora al pronto soccorso. Oltre alle inevitabili pressioni lavorative non possono subire atti di violenza che danneggiano l’intero sistema”.

L’aggressione al pronto soccorso

In base a quanto ricostruito, i familiari della donna ricoverata si trovavano al triage, in attesa di notizie. Avrebbero chiesto insistentemente aggiornamenti, cercando poi di mettersi in contatto con lei, che nel frattempo si era assopita e non avrebbe dunque risposto al telefono.

“A quanto pare i familiari hanno pensato al peggio – prosegue Furnari – e si sono così scagliati contro il vigilante e l’infermiere, superando tutte le aree a cui non potevano accedere. La direzione strategica aziendale condanna fortemente questo ennesimo episodio di violenza contro chi ha fatto soltanto il proprio dovere e a cui va il massimo della nostra solidarietà”

Serve più rispetto. Andando avanti così – aggiunge amaramente Furnari – gli operatori avranno paura di andare a lavorare, specialmente nei pronto soccorso, che rappresentano la porta di accesso all’ospedale. Noi abbiamo continuato a garantire tutti i servizi anche nella nuova area ottenuta dai locali ex ticket ed eventi del genere sono inauditi”.

L’ultimo caso al Civico

L’ultimo caso a Palermo si era verificato dieci giorni fa, dopo un incidente stradale che è costato la vita a un uomo di 71 anni. A investirlo, un ragazzo di 17 anni che era stato trasportato prima al Buccheri La Ferla, poi al Civico. Con lui, al pronto soccorso, erano arrivati anche i familiari, tra cui il fratello di 21 anni. Quest’ultimo si è scagliato contro il medico di guardia che gli aveva chiesto di abbassare la voce: erano le 4 di notte. Il giovane lo ha colpito in faccia, per il medico erano stati necessari otto punti di sutura.

L’Ordine degli infermieri: “Serve un tavolo permanente”

Intanto, anche l’Ordine degli infermieri chiede provvedimenti efficaci contro i ripetuti casi di violenza. “È inaccettabile che chi ogni giorno garantisce assistenza, spesso in condizioni critiche e con organici ridotti, debba anche rischiare l’incolumità fisica – dice il presidente Antonino Amato – siamo vicini al collega aggredito e chiediamo con forza l’attivazione immediata di presidi di sicurezza efficaci in tutti i pronto soccorso della provincia.”

Secondo l’Ordine degli Infermieri non bastano le parole di solidarietà, servono azioni concrete. “Occorre installare sistemi di videosorveglianza, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti più sensibili degli ospedali e prevedere percorsi formativi per la gestione delle situazioni critiche – prosegue il presidente Amato – è indispensabile riunire un tavolo permanente di confronto con la Prefettura, il Comune di Palermo, i vertici delle aziende ospedaliere palermitane e l’assessorato regionale alla Salute per pianificare misure condivise e permanenti per la sicurezza nei luoghi di cura. La sanità non può essere lasciata sola, difendere gli operatori significa difendere il diritto alla salute di tutti.”

Cisl: “Sgomenti, violenza inaudita”

Sull’episodio intervengono ancheil segretario aziendale Cisl Fp Palermo Trapani dell’azienda Villa Sofia Cervello , Nando Scimone e il vicecoordinatore del dipartimento Sanità pubblica Cisl Fp Palermo Trapani, Michele D’Angelo: “Siamo sgomenti per un atto di violenza inaudita ai danni di un infermiere in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo. Questi episodi gravissimi vanno immediatamente prevenuti”.

“I vertici dell’azienda Villa Sofia Cervello – dichiarano Scimone e D’Angelo – convochino subito le parti sociali per definire e rendere subito operativi interventi a tutela dell’incolumità del personale, soprattutto di quello dell’area di emergenza, rispetto al quale va affrontato il tema complessivo della riorganizzazione”.

Nursind: “Ripristinare i posti di polizia nei pronto soccorso”

“Chiediamo il ripristino dei posti di polizia all’interno dei reparti di pronto soccorso”. È l’appello lanciato dal Nursind Palermo all’indomani dell’ennesima aggressione avvenuta all’ospedale Cervello ai danni di un infermiere.

La segretaria provinciale, per voce di Aurelio Guerriero e Alfredo Guerriero, e il segretario aziendale Fabrizio Bilello, e i componenti della Rsu, esprimo solidarietà e rivolgono un forte abbraccio al collega ferito: “Ieri è stato l’ennesimo giorno di aggressioni a scapito del personale sanitario. Siamo stanchi di pagare con la nostra salute i ritardi del governo nazionale e regionale nell’affrontare con grande determinazione questa problematica.

“Come segreteria aziendale Nursind non possiamo che stringerci al fianco del collega che per l’ennesima volta subisce un atto vile di violenza da chi non ha ne dignità e rispetto per chi si trova in “trincea”. Purtroppo ogni giorno gli operatori sanitari timbrano il cartellino e si trovano a svolgere la propria professione sapendo che con molta probabilità incontreranno persone senza dignità che non hanno nulla da perdere”.

“Ci auguriamo che vengano messi in atto i nuovi decreti per punire questi atti infami. Speriamo che il collega oltre al trauma fisico si riprende presto anche dal trauma psicologico che un gesto come questo può provocare in ognuno di noi”.


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