Panchina Palermo, ore cruciali | E Corini pensa alle dimissioni - Live Sicilia

Panchina Palermo, ore cruciali | E Corini pensa alle dimissioni

Il no di De Zerbi ha spiazzato Zamparini, il "Genio" valuta un gesto clamoroso. E Ballardini attende.

calcio - serie a
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PALERMO – De Zerbi no, ancora Corini, forse Ballardini. Sono questi i pensieri che in questo momento affollano la mente del presidente Maurizio Zamparini che all’indomani dell’incontro con Roberto De Zerbi, e il successivo no da parte del tecnico bresciano di tornare ad allenare i rosanero dopo cinque gare sotto la gestione di Eugenio Corini, deve ancora sciogliere le proprie riserve su chi affidare la panchina ancora una volta messa sotto accusa per gli scarsi risultati ottenuti da un gruppo costruito male in estate e non ancora rinforzato durante l’attuale finestra di mercato invernale. L’idea del patron friulano in un primo momento, dopo il pesante ko in termini di classifica contro l’Empoli con il conseguente -7 dai toscani in classifica che spinge i rosa con un piede in serie B, sarebbe stata quella di mettere nuovamente nelle mani di De Zerbi, tecnico del record negativo di sette sconfitte consecutive, il gruppo con il ruolo di ‘traghettatore’ verso la cadetteria per ripartire poi l’anno successivo con un gruppo giovane ma forgiato dalle batoste dell’attuale stagione.

A scompaginare i piani del numero uno di viale del Fante, che al tempo stesso in meno di ventiquattro ore ha delegittimato Eugenio Corini nonostante l’ex capitano rosanero sia ancora sulla carta l’allenatore del Palermo, è stato dunque il no di De Zerbi che, dopo aver incontrato Zamparini nella sua residenza in Friuli ed esposto le sue condizioni insindacabili (si dice che l’ex Foggia abbia chiesto al patron quattro o cinque innesti di valore già nel mercato di gennaio, ndr), si è consultato lungamente con il suo staff prima di rinunciare alla famosa clausola anti-esonero da 500mila euro che lo stesso allenatore aveva stabilito con la società rosanero all’inizio della sua poi sfortunata parentesi in Sicilia. Immediatamente dopo aver scartato l’opzione De Zerbi in casa Palermo è dunque scattato il toto-sostituto per rimpiazzare Corini, partendo dal presupposto che il lavoro portato avanti dall’allenatore di Bagnolo Mella fino ad ora non ha convinto nonostante la mini striscia positiva con la vittoria rocambolesca di Genoa e il pari casalingo contro il Pescara.

A pesare sulla scelta di Zamparini di rivoluzionare nuovamente la panchina sono stati infatti i due ultimi risultati conseguiti dalla squadra contro gli abruzzesi e l’Empoli che hanno portato ad un solo punto in classifica e ad un gap mai così ampio fra la terzultima e la formazione toscana, che occupa attualmente l’ultima piazza buona per la salvezza. Prima di gettarsi dunque sul mercato di riparazione, in cui nemmeno lo stesso presidente rosanero crede visto le sue recenti dichiarazioni (“A gennaio acquisto solo bidoni”, ndr), la linea della dirigenza resta dunque quella vista già troppe volte nelle ultime stagioni: addossare gran parte delle colpe alla guida tecnica di turno per tornare sui propri passi. Una vera e propria delegittimazione, come detto, che avrebbe fatto balenare una certa idea nella testa di Corini, il quale starebbe pensando addirittura alle dimissioni, già stanco dopo poco meno di due mesi di una situazione in cui Zamparini non si fida più di lui.

A questo punto, se Zamparini non dovesse avere ripensamenti sul futuro di Corini, o se dovesse anche concretizzarsi l’ipotesi delle dimissioni del mister di Bagnolo Mella, tutte le strade porterebbero a Davide Ballardini. Il nome del 53enne di Ravenna, che ha optato per le dimissioni ad inizio campionato dopo appena due gare (la sconfitta con il Sassuolo e il pari contro l’Inter a ‘San Siro’, ndr), è rimasto sempre nell’orbita rosanero. Per Ballardini sarebbe il terzo incarico in meno di una stagione, dopo la prima parentesi nella stagione 2008/2009, con alcune voci che lo avrebbero già visto sul piede del ritorno dopo l’esonero di De Zerbi, posto poi sgonfiarsi appannaggio di Corini. Adesso che anche l’ennesimo tentativo di riportare entusiasmo nel gruppo e nella piazza con l’ex bandiera sembra essere naufragato in malo modo ecco che Zamparini proverà a convincere l’uomo che l’anno scorso riuscì nell’impresa di centrare una salvezza nelle ultime cinque gare di campionato. Oltre all’attaccamento alla città mai nascosto da Ballardini l’indizio maggiore di un suo ritorno risiede nella presenza ancora a libro paga per i rosanero del suo più fidato collaboratore, quel Carlo Regno che lo ha seguito in tutte le sue avventure in giro per l’Italia.


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