CATANIA – “Nessuna violenza sessuale, mai ho fatto un’ispezione vaginale o rettale che non fosse prevista dalle procedure scientifiche”. Alfio La Ferla, il dirigente di Ematologia del Policlinico Vittorio Emanuele, condannato ieri a 6 anni con l’accusa di violenza sessuale, continua a lavorare nella più importante azienda sanitaria catanese.
L’ombra lasciata dalla sentenza di primo grado è inquietante: “Ho potuto appurare – ha detto a LivesiciliaCatania il Pm Marisa Scavo – che si trattava di donne tutte giovani e particolarmente belle e si rivolgevano all’ematologo in quanto affette da celiachia. La visita si svolgeva secondo un preciso modus operandi: le pazienti erano accompagnate nell’ambulatorio, La Ferla invitava i familiari a lasciarli da soli e una volta chiusa la porta iniziava la visita, che prevedeva, appunto – aggiunge il magistrato – le esplorazione molto accurate nelle parti intime”. Come motivava questi particolari controlli? “Diceva alle pazienti -risponde il Pm- che doveva controllare se sentivano dolore in queste parti del corpo”.
La Ferla respinge categoricamente le accuse, il suo legale Carmelo Calì non ha dubbi: “Il Collegio giudicante non ha tenuto in considerazione la copiosa letteratura scientifica prodotta in difesa dell’imputato a dimostrazione della correttezza, professionalità e rigore medico della condotta di La Ferla, fondata ed aggiornata alle più recenti scoperte scientifiche ed alle pratiche internazionali accreditate in materia”.
Il dirigente di Ematologia sostiene che le manovre vaginali e rettali contestate dalla Procura sono previste anche durante la diagnosi di celiachia: “Basta prendere il testo del professor Green “Celiac is an hidden epidemic”, che spiega come si devono svolgere gli accertamenti”.
Gli fa eco l’avvocato Calì: “L’approccio seguito da La Ferla nel corso delle visite effettuate altro non rappresentava, infatti, che l’applicazione di metodi e pratiche previste ed adottate nei più importanti centri di ematologia, per le ragioni specificamente indicate nella consulenza tecnica redatta dal Giuseppe Lo Menzo e dal Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia Medica e Primario della Divisione di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano”.