Il tempo, ormai, è quasi scaduto. Domani decadono ufficialmente i contratti dei dipendenti della Multiservizi, Biosphera e Beni Culturali spa, le partecipate della Regione siciliana, che da più di un mese, attendono di essere riassorbiti dall’azienda consortile Sas spa. Per questo oggi sono stati ricevuti dal prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, in seguito al presidio continuo, durato quasi una settimana, presso l’assessorato all’Economia. Infatti, mentre i sindacati occupavano il terzo piano dell’edificio, hanno persino passato la notte di mercoledì negli uffici , i lavoratori hanno più volte bloccato il traffico di via Notarbartolo dove ha sede l’assessorato.
Per lunedì, quindi, dipendenti e sindacati hanno organizzato un corteo che partirà alle ore 9 da piazza Verdi e raggiungerà Palazzo dei Normanni, dove, sempre in mattinata, i rappresentanti dei lavoratori verranno ascoltati in seconda commissione, quella al bilancio, dove nel pomeriggio, alle 16 per la precisione, il presidente Raffaele Lombardo, riferirà proprio sul riordino delle partecipate. Intanto, oggi, il prefetto ha ascoltato le istanze delle parti sociali: “Abbiamo chiarito i possibili scenari che potrebbero prospettarsi nel caso non si firmasse l’accordo quadro, e quindi non si regolarizzassero i dipendenti delle partecipate – affermano Mimma Calabrò, segretario generale della fisascat Cisl, e Michele D’Amico dei Cobas – come per esempio siti culturali costretti a chiudere, proprio durante il periodo estivo, per mancanza di personale, o ospedali in condizioni d’igiene pessime, sempre per carenza di operai addetti. Il prefetto ci ha garantito che entro oggi avrebbe cercato di darci delle risposte”.
Responsabile di tutto questo, almeno per sindacati e dipendenti, sarebbe, in prima istanza, l’assessore all’economia Gaetano Armao (nella foto), che ormai definiscono “latitantArmao”: “Nonostante le pressanti richieste di incontro nel tentativo di sbloccare la vertenza – scrivono in un comunicato congiunto tutte le sigle sindacali – manifestando 24 ore su 24 presso l’assessorato all’economia, non siamo mai riusciti ad incontrare il latitante Armao, che sbeffeggiando il proprio ruolo, non ha avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità ed incontrare le parti sociali.
Chiediamo al Presidente della Regione, l’assunzione ad interim delle competenze ad oggi in capo all’assessore Armao – concludono i sindacati – e di avocare a sé la trattazione e la chiusura della vertenza e di tutti quegli atti propedeutici per garantire le retribuzioni dei lavoratori, compresi quelli della Beni Culturali messi oggi in discussione. La vertenza non può diventare terreno di impropri interessi elettorali di una politica becera e clientelare”.