Partinico, partorisce ha una patologia: operata, a casa dopo 12 ore

Partorisce ma ha una patologia: operata, torna a casa dopo 12 ore

L'intervento chirurgico è stato effettuato con una tecnica mini invasiva
NEL PALERMITANO
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PARTINICO (PALERMO) – Si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Partinico pochi giorni dopo aver partorito con forti dolori addominali.

La diagnosi ha imposto un ricovero e un intervento chirurgico d’urgenza. Dopo 12 ore dall’intervento, una giovane madre ha potuto fare ritorno a casa, riabbracciando il proprio neonato.

A causare il malessere era stata l’evoluzione rapida di una patologia ovarica preesistente, che ha richiesto un tempestivo intervento da parte dell’équipe del reparto di Ginecologia e Ostetricia, guidata da Mauro Li Muli.

“L’utilizzo di tecniche mininvasive anche in regime d’urgenza – ha spiegato Li Muli – consente una riduzione significativa dei tempi di degenza, con evidenti benefici sul piano clinico, psicologico ed emotivo. Nel caso specifico, la possibilità per la paziente di tornare in poche ore dal proprio bambino ha rappresentato un valore umano inestimabile”.

“Il merito va a un approccio integrato che abbina chirurgia di precisione, controllo efficace del dolore post-operatorio e una metodica assistenza infermieristica e ostetrica, finalizzata a ristabilire in tempi brevi le autonomie funzionali della paziente”, dice l’Asp palermitana.

“La riduzione dei tempi di degenza – conclude Li Muli – non è solo un vantaggio per chi si cura, ma rappresenta anche un elemento chiave per l’ottimizzazione delle risorse sanitarie, consentendo un turn-over più rapido dei posti letto, un alleggerimento delle liste d’attesa e un uso più efficiente delle tecnologie disponibili, senza compromettere la qualità dell’assistenza”.

“L’intervento, pur rientrando nella routine clinica del reparto, si è trasformato in una storia di sanità “vicina” alle persone, capace di restituire in tempi record a una giovane madre il diritto più semplice e prezioso: prendersi cura del proprio figlio”, afferma l’Asp.

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