PALERMO – La data precisa ancora non c’è, ma la circolazione dei treni tra la stazione centrale di Palermo e quella dell’aeroporto Falcone Borsellino dovrebbe riprendere entro la fine dell’estate. Lo scrive in un comunicato Rete Ferroviaria Italiana, stazione appaltante del Passante ferroviario, che ipotizza anche la chiusura di tutti i lavori entro il 2020. Sull’opera pesa ancora l’incognita dei lavori su vicolo Bernava e un contenzioso per cento milioni di euro con Sis, azienda che ha vinto l’appalto.
I lavori per il raddoppio dei binari sul Passante ferroviario sono completi, secondo quanto comunica Rfi, all’ottantacinque per cento, con le tratte da Centrale a Notarbartolo e da San Lorenzo a Carini praticamente ultimate. A rallentare l’opera sono soprattutto la realizzazione di sessanta metri di galleria in vicolo Bernava e problemi tecnici legata della fermata di viale Lazio, a trenta metri di profondità. Ma secondo i vertici di Rfi il collegamento con Punta Raisi potrebbe essere già pronto a giugno, data da cui inizierebbe un periodo di due mesi in cui avverranno l’installazione di attrezzature tecnologiche e i collaudi.
Il primo treno percorrerebbe la linea non prima di agosto, dunque, e con gli operai ancora al lavoro sul completamento dell’opera. In un primo momento infatti la circolazione nel tratto tra Notarbartolo e San Lorenzo avverrebbe su binario singolo, con la talpa meccanica ancora al lavoro sullo scavo di una seconda galleria. Ma un ritardo è sempre in agguato. La causa di un ulteriore rinvio della conclusione dei lavori potrebbe essere legata soprattutto a un contenzioso tra Rfi e Sis su vicolo Bernava, in cui tutte le operazioni sono state interrotte a causa di una falda acquifera che ha allagato la galleria e lesionato gli edifici circostanti. Per completare il passaggio di circa sessanta metri sarà necessario abbattere alcuni palazzi, e in questo momento sono state completate le trattative con 52 dei 56 proprietari di case sull’indennità di esproprio.
Altri problemi tecnici sono legati alla realizzazione della fermata di viale Lazio. Per continuare queste opere la Sis ha chiesto circa 100 milioni in più, portando Rfi davanti al tribunale di Roma e minacciando la rescissione del contratto. La stessa Rfi si è impegnata a scongiurare l’eventualità del recesso, ma ha precisato che, se questo dovesse avvenire, la chiusura del Passante dovrebbe slittare di almeno un altro anno.