PALERMO – Licenziamenti congelati, almeno per il momento, e lavori che devono subito ripartire a pieno regime. Il destino del passante ferroviario di Palermo, opera che vale oltre un miliardo di euro e che rischia di bloccarsi a un passo dal traguardo, rimane in bilico. Il vertice prefettizio andato di scena oggi, infatti, non ha prodotto grandi risultati se non quello di rinviare, almeno per il momento, gli annunciati licenziamenti.
In Prefettura da un lato sedeva la Sis, consorzio iberico-piemontese che chiede almeno altri 100 milioni di euro per costi imprevisti, e dall’altro Rfi (controllata delle Ferrovie) che non vuole saperne. Un braccio di ferro arrivato addirittura in Tribunale: la Sis ha infatti già attivato l’accertamento tecnico preventivo, una procedura che prevede che il giudice nomini un tecnico che dovrà compiere una valutazione sullo stato dei fatti. Insomma, ormai la strada del contenzioso sembra intrapresa.
Ma l’accertamento non ha certo tempi brevi. Per questo le due parti, dopo una iniziale freddezza, sono arrivate a una tregua armata: Rfi ha già inviato una diffida per costringere la Sis a riprendere i lavori, che scadrà il 14 novembre; il che significa che nel frattempo la Sis dovrà continuare a lavorare garantendo livelli occupazionali e ritmi adeguati. Le Ferrovie, la scorsa settimana, hanno già chiarito il loro punto di vista: il passante verrà completato, con o senza Sis. Ma le Ferrovie sanno bene che cambiare operatore farebbe slittare i lavori di uno o due anni, da qui il tentativo di trovare comunque una soluzione. Rfi non è disposta a pagare altri soldi, ma se il Tribunale dovesse riconoscere le ragioni di Sis non potrebbe fare altrimenti: una prospettiva che le Ferrovie giudicano meno pericolosa del blocco totale del cantiere. Ecco che quindi le due parti potrebbero venirsi incontro, evitando la rottura totale e riprendendo il dialogo, ma per farlo Rfi pretende che entro il 14 novembre i lavori riprendano a pieno ritmo.
Tra i duellanti, a svolgere il ruolo del pompiere ci ha pensato il Comune con il sindaco Orlando e il vice Arcuri che, oltre a ringraziare il Prefetto per il vertice (“segno di attenzione e conferma della importanza strategica dell’opera per la vivibilità della città”), hanno sottolineato che “ulteriori ritardi e, ancor di più, un’eventuale sospensione dei lavori rappresenterebbero un danno incalcolabile per la città, per la sua immagine e per la mobilità complessiva e la vivibilità delle aree interessate dai cantieri”. Palazzo delle Aquile ha chiesto a Rfi e Sis “un ulteriore approfondimento perché questi scenari siano scongiurati e si prosegua nell’esecuzione dei lavori” e Orlando ha inoltre espresso “l’importanza di mantenere livelli occupazionali adeguati alle necessità dei lavori da realizzare, anche considerando l’alta professionalizzazione già acquisita dal personale impiegato”. Al termine dell’incontro, Orlando e Arcuri hanno anche incontrato una delegazione delle rappresentanze sindacali.