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Pd contro Pd| Un partito alla resa dei conti

Un partito spaccato dentro che dà di sé un'immagine non certo edificante. Una compagine tutt'altro che compatta, come evidenzia lo stesso documento presentato dal segretario provinciale Enzo Napoli e votato con 65 voti favorevoli. Soddisfatto il sindaco Bianco. (Foto di repertorio)

CATANIA – Bianchiani contro berrettiani, Pd contro Pd. La direzione provinciale di domenica sera, più che un momento per tirare le somme, avanzare proposte, macinare idee, è sembrata a molti dei presenti una vera e propria resa dei conti. Tra le anime che, ormai da anni, convivono da separati in casa nel partito di governo, a Roma come a Palermo come a Catania, è scoppiata la resa dei conti. Con attacchi diretti a chi, vedi il deputato Giuseppe Berretta e il suo fedelissimo rappresentante in Cconsiglio comunale Niccolò Notarbartolo, sono insoddisfaztti dell’azione dell’amministrazione comunale e non ne fanno certo mistero. E chi, al contrario, si stringe intorno al sindaco Bianco e all’area cigiellina del Pd che è sodale con il primo cittadino.

Un partito spaccato dentro che dà di sè un’immagine non certo edificante. Una compagine tutt’altro che compatta, come evidenzia lo stesso documento presentato dal segretario provinciale Enzo Napoli e votato al termine della direzione con 65 voti favorevoli e un astenuto, nel quale lo stesso segretario evidenzia, pur giudicando positiva l’azione dell’amministrazione Bianco, come, in particolare con l’elezione diretta del Sindaco, “a prevalere, spesso, non è il progetto o la strategia maturata nel confronto interno, ma posizionamenti ed alleanze che si determinano in ragione di radicate e spesso ingovernabili spinte localistiche che rispondono a logiche individuali e di gruppo. Divisioni e contrapposizioni che permangono e condizionano pesantemente la vita interna del partito”.

Una tirata d’orecchie, probabilmente, allo stesso Enzo Bianco e alla sua variegata maggioranza che precede quella ai “ribelli”. Nel documenti si parla infatti di “spinte centrifughe e disgreganti che, più che aiutare in positivo l’azione amministrativa, assumono il profilo proprio dell’opposizione”. Un riferimento tutt’altro che velato all’azione di Niccolò Notarbartolo, unico membro del Pd in Consiglio ad avanzare soventi critiche alla Giunta e all’azione di governo della città. Napoli auspica anche che il dibattito avvenga bnelle sedi opportune e non, come avvenuto ultimamente, tra le pagine dei giornali.

Il pomeriggio di scontro e di accuse alla fine si è concluso con il voto del documento, che ha visto un solo astenuto ma al quale non hanno partecipato i berrettiani e che ha visto entusiasta il sindaco Bianco. “Sono molto soddisfatto del risultato finale, schiacciante – commenta. Ringrazio il mio partito per il pieno sostegno all’azione dell’amministrazione, per lavorare al rilancio della città”.  L’auspicio del vice segretario del Pd, Jacopo Torrisi è invece quello “che il dibattito si sviluppi sempre nelle sedi opportune non degenerando come avvenuto in passato in volgari boutade giornalistiche”.

E se per Livio Gigliuto, coordinatore comunale Pd Catania: “il partito democratico riparte anche in città con le idee chiare, consapevole dei tanti passi fatti sinora” è Francesco Marano, membro dell’assemblea regionale Pd e fedelissimo del primo cittadino etneo, ad affondare il colpo. “Il Pd di Catania sostiene pianamente l’amministrazione comunale guidata da Enzo Bianco – dice. Solo chi non ha condiviso quella candidatura continua ad opporsi, dimenticandosi purtroppo che le elezioni sono finite e che non è accettabile buttarla in caciara sui giornali. C’è chi lavora perché il PD lavori e tragga il massimo vantaggio dall’amministrazione e dalle politiche che porta avanti su legalità, sviluppo, diritti civili, Distretto Sud-Est, risanamento dei conti. E chi invece vuole ostacolare a tutti i costi questa azione con comportamenti non adeguati. Il voto ha chiarito che la stragrande maggioranza del Pd è al fianco dell’amministrazione Bianco”.

“Eravamo andati con altro spirito – commenta invece Berretta – e speravamo di confrobntarci sul ruolo del partito e sull’azione dell’amministrazione. Un dibattito come quello a cui abbiamo assistito ieri con la votazione di un documento preconfezionato dimostra che ci sbagliavamo. Il documento – prosegue – non affronta il tema decisivo che per noi è il rinnovamento della classe dirigente catanese e interna al partito. Oltre alla discontinuità dell’azione amministrativa con il centro destra. Basta guardare i nomi in Giunta e in Consiglio – sottolinea – per rendersi conto che non csuiamo di fronte a discontinuità”.

Una valutazione più oggettiva era quella che si aspettava Berretta che sottolinea come i problemi della Giunta Bianco non possono essere identificati in Notarbartolo o lo stesso deputato. “I problemi dell’amministrazione non si chiamano né Notarbartolo né Berretta – conclude – e quello che avviene quotidianamente a Palazzo ne è l’esempio più evidente”.

A tentare di gettre acqua sul fuoco è la responsabile ambiente del Pd, Sonia Messina. “Ritengo che certe polemiche – afferma – debbano affrontarsi e risolversi prima di una direzione provinciale attesa da mesi e che serviva – e serve ancora – per rilanciare l’azione concreta del partito sul territorio. La mia preoccupazione – conclude – è che, per inseguire principi giusti o sbagliati che siano, si perda di vista il ruolo centrale della politica che è quello di dare risposte e speranze”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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