Pd e tesseramento, Ricotta: |”Partecipazione è valore aggiunto”

CATANIA – “L’anomalia, semmai, è che in un quartiere così popolato, in cui esiste un circolo ed un direttivo ci siano così poche adesioni, segno che in tale territorio il partito non sia riuscito ad incidere sulla qualità della vita dei residenti con idee e progetti che aumentino la partecipazione”. A parlare è Francesca Ricotta, residente a Librino e neo tesserata al Partito democratico. Lei vuole sottolineare come molti di coloro che si sono avvicinati ai democratici abbiano idee e voglia di lavorare. “In merito alle dichiarazioni sul “boom” di simpatizzanti per il PD a Librino – scrive in una nota – vorrei chiarire alcune cose. Sono un giovane medico catanese, residente a Librino fin dalla nascita e vorrei offrire qualche spunto di riflessione su quanto letto. In un quartiere come Librino, dove risiedono 70.000 abitanti, credo che definire “boom” di simpatizzanti meno di 200 iscritti al PD sia un’antitesi per ragioni puramente matematiche, facendo una semplice proporzione: un abitante su 350 simpatizza per il partito democratico, primo partito in Italia. Inoltre – prosegue – non sarei così certa che le quasi 200 adesioni siano tutte “nuove”, poiché quest’anno la procedura di tesseramento on line sulla provincia di Catania è stata bloccata e quindi bisognava recarsi personalmente al circolo della propria circoscrizione. Leggo con dispiacere da giovane democratica che esponenti del PD facciano ancora confusione su voto referendario e voto politico – continua – i cittadini si son espressi sul quesito referendario non hanno barrato alcun candidato né alcun simbolo di partito. Credo che ci si dovrebbe chiedere perché in un quartiere così denso di popolazione ci siano state così poche adesioni e perché si voglia limitare la partecipazione al nostro partito bloccando il tesseramento. Ogni persona è fonte preziosa di idee, di progetti, di miglioramento questo è il principio su cui si fonda la democrazia. Trovo, inoltre, anacronistico e ghettizzante parlare di periferie come se si volessero etichettare questi quartieri ed i loro residenti come “diversi”, c’è bisogno di progettualità, idee, concretezza, partecipazione attiva dei cittadini in tutti i quartieri della città di Catania in egual modo senza distinzioni di chilometraggio dal centro storico. In questo periodo storico in cui l’astensionismo e l’antipolitica dilagano – cconclude – torniamo ad occuparci della nostra città e dei nostri quartieri accogliendo con favore la partecipazione dei cittadini alla vita politica invece di limitarla”.