Pd e Udc rinsaldano l'asse sulle riforme |E di voto ormai non parla più nessuno - Live Sicilia

Pd e Udc rinsaldano l’asse sulle riforme |E di voto ormai non parla più nessuno

Vertice tra i due soci fondatori della maggioranza per definire l'agenda. D'Alia: "Recuperare i ritardi. Il passato è passato". Ed è l'ultima formula spudorata della politica che vuole far dimenticare i suoi errori. (Cronaca di Salvo Toscano, commento di Roberto Puglisi) LEGGI

Il vertice
di
5 min di lettura

PALERMO – Di crisi non parla più nessuno. E men che meno di voto anticipato. Pd e Udc rinsaldano il loro asse e con esso la legislatura. Per la quale ormai si parla sempre più spesso di scadenza naturale. I due partiti che con la loro alleanza lanciarono nel 2012 la candidatura di Rosario Crocetta si sono incontrati oggi per fare il punto sulla situazione politica. Valutando positivamente il nuovo slancio dell’Ars. “Qui nel giro di un mese stiamo approvando tre grandi riforme, che porteranno effetti importanti. L’acqua, i liberi consorzi, e soprattutto la legge sull’edilizia”, commenta Gianluca Miccichè, segretario dell’Udc, poco prima dell’inizio del vertice, che si è svolto nella sede del Pd in via Bentivegna. Presenti i due segretari regionali, Miccichè e Fausto Raciti, i capigruppo all’Ars Mimmo Turano e Antonello Cracolici, il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia e il capo della segreteria politica dei centristi Adriano Frinchi.

Pd e Udc rafforzano l’asse, che è sempre stato robusto in questa legislatura, anche guardando a Roma e al futuro. I due partiti sono alleati anche a livello nazionale a sostegno di Renzi, un patto che nei prossimi mesi dovrebbe diventare più “politico”, con la nascita di un nuovo soggetto centrista (in cui confluirà anche Ncd) che diventerà il partner strategico del Pd renziano. Lo schema sarà riproposto anche alle prossime regionali siciliane, per le quali però ormai non si azzarda più nessuno a prevedere date. Raciti ha espressamente escluso scadenze prefissate l’altro lunedì all’assemblea regionale del Pd. E anche se i renziani e Roma spingono ancora per il voto in primavera, i deputati di maggioranza sembrano orientati in tutt’altro modo, ben lieti di mantenere lo scranno il più a lungo possibile. E allora, l’unica strada possibile è riempire di contenuti quel che rimane della legislatura, imponendo a Crocetta un’agenda fittissima e scadenzata e cercando di mettere per quanto possibile le mani sul timone del governo.

“E’ un incontro sulle priorità da affrontare”, dice il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, a margine del vertice con l’Udc nella sede dei democratici, a Palermo. “Un passaggio importante è stata l’approvazione del ddl sulle Province, oggi in aula c’è il provvedimento sull’acqua che va affrontato rapidamente per mettere un punto a una riforma che il governo e l’Ars si portano dietro dal momento del loro insediamento. E poi c’e’ da finire l’agenda su temi che vanno dalla programmazione ai rifiuti alla formazione professionale e cioè una serie di questioni che se non vanno affrontate per tempo rischiano di diventare emergenza”.

Parlando dei rapporti con gli alleati Raciti ha detto che il Pd sta rinsaldando “l’asse con l’Udc sulle cose da fare. Già con le elezioni amministrative, prima che scoppiassero i problemi seguiti alle dimissioni di Lucia Borsellino, abbiamo avviato un lavoro che guardava al dopo per essere pronti ad affrontare eventuali passaggi elettorali”. “Spero – ha osservato – che nell’arco dei prossimi mesi si riesca a stabilire un clima positivo in aula con Ncd”. Infine, il segretario dei democratici ha spiegato che “alla sintesi si è già arrivati sulla riforma dell’acqua; il problema era rimuovere alcune questioni di potenziale incostituzionalità dal ddl sull’acqua. Ora bisogna andare avanti consapevoli del fatto che sul quadro normativo sul quale è chiamata ad operare questa Assemblea gravano gli errori del passato e le scelte sconsiderato fatte in un altra epoca”. “Ci confronteremo – ha concluso – anche con gli altri partiti della maggioranza, che sono alleati importanti per noi. Adesso occorre rimettere la barra dritta per riorganizzare il lavoro della maggioranza e del governo”. Insomma, i piccoli partiti della coalizione non sono esclusi, ma saranno coinvolti in seconda battuta. Pd e Udc, azionisti originari della maggioranza, prima di allargare il confronto a Pdr, Megafono e Sicilia democratica si muovono in coppia.

I due partiti hanno concordato sulla necessità di sancire un patto di consultazione sulle cose concrete da fare per dare il via alla stagione delle riforme, in Sicilia. “Questa iniziativa fa seguito all’incontro che il segretario del mio partito – ha detto il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia – ha avuto con il segretario siciliano del Pd Fausto Raciti per fare un patto di consultazione all’Ars e nel rapporto con il governo, per recuperare i ritardi che in questi ultimi anni ci sono stati perché all’interno della maggioranza non c’è stata chiarezza sul percorso di riforme da mettere in campo. Il passato è passato. Riteniamo che questo mese di agosto debba essere produttivo per l’Assemblea regionale, perché questo ci consentirà di affrontare il tema della prossima legge di stabilità, del rapporto finanziario tra lo Stato e la Regione siciliana”.

A chi gli chiedeva cosa è cambiato rispetto a pochi giorni fa, quando la possibilità di proseguire l’esperienza di governo non era scontata, D’Alia ha risposto: “E’ cambiato che si stanno cominciando a fare le riforme. Se si continuano a fare le cose concrete per cui i siciliani ci hanno votato andremo avanti altrimenti staccheremo la spina”. Per il segretario regionale dell’Udc, Gianluca Miccichè, si è stabilito “un metodo di lavoro e di concertazione con il Partito democratico che è il nostro alleato principale in Sicilia. Di qui in avanti guardiamo alle cose da fare come la riforma dell’acqua pubblica. In Sicilia sull’acqua si sono fatti grandi affari, questa legge porta ordine e mette un punto fermo”. Sull’ipotesi di un voto anticipato in primavera, Miccichè ha detto che “non bisogna avere l’ansia delle elezioni. Noi siamo pronti in qualunque momento, ma dobbiamo guardare alla costruzione di un’alleanza politica ampia”. Riferendosi ai rapporti tra Udc e Ncd per costruire un soggetto politico dei moderati, ha detto: “Stiamo lavorando per costruire un partito che abbia le basi per rappresentare i moderati in Italia. Area popolare è un punto di passaggio. La Sicilia sarà un laboratorio perché comunque vada si andrà al voto prima delle politiche”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI