Mentre alla Regione la partita politica vede contrapposti Lombardo e Miccichè contro i lealisti del Pd, mentre al Comune di Palermo si ragiona del dopo-Cammarata come di una pratica tutta interna al centrodestra, il Partito democratico va alla conta per scegliere il nuovo segretario regionale. I giochi sono ormai entrati nel vivo. Gli iscritti si sono espressi, votando nei circoli e adesso si attende solo l’appuntamento delle primarie del 25 ottobre. Sarà al gazebo che gli elettori del Pd decideranno chi succederà a Francantonio Genovese alla guida del partito.
Pronte le liste dei delegati
Intanto, sono pronte le liste dei delegati che andranno a sostenere alla convenzione regionale e a quella nazionale i candidati in corsa. Tra loro nomi eccellenti, inclusi big di peso nazionale come Enzo Bianco o acquisti recenti come Nuccio Cusumano, l’ex Udeur che si prese uno sputo in faccia nel giorno della sfiducia a Prodi.
Avanti Giuseppe Lupo
Dopo la conta nei circoli, in Sicilia è avanti Giuseppe Lupo, il candidato collegato a Dario Franceschini, che ha superato il 45 per cento dei voti, tirando la volata al segretario nazionale, che è riuscito a battere Pierluigi Bersani solo in Sicilia, Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Lupo ha staccato nettamente Bernardo Mattarella, candidato collegato a Bersani, fermo intorno al 28 per cento, e Beppe Lumia, che ha visto la sua corsa solitaria premiata dal 24 per cento degli iscritti. Fermo all’uno per cento Giuseppe Messina, candidato collegato a Ignazio Marino.
I voti nei circoli si sono tradotti in 126 delegati all’assemblea regionale per Giuseppe Lupo, 89 per Mattarella, 82 per Lumia e 3 per Mesina. Numeri da tenere a mente nel caso in cui nessuno dei candidati alle primarie ottenesse la maggioranza assoluta. A quel punto la parola infatti passerebbe all’assemblea. E a quel punto potrà diventare
necessario concludere alleanze.
Nella geografia del consenso
La consultazione nei circoli ha confermato le previsioni. Lupo ha fatto il pieno a Messina (incassando ben 38 delegati, con percentuali bulgare), dove gli stati maggiori del partito sono schierati a suo fianco e ha ottenuto buoni risultati anche a Siracusa e Trapani. Mattarella ha fatto registrare una grande performance a Catania (25 delegati, il doppio di Lupo), dove conta sul sostegno di Giovanni Burtone e ha sfiorato il cappotto a Enna, grazie ai buoni uffici di Mirello Crisafulli. Lumia ha fatto bene a Caltanissetta (anche grazie a Rosario Crocetta) e ha ottenuto più delegati degli altri a Palermo città (16, tra i quali Maria Fasolo, che è anche moglie del capogruppo all’Ars Antonello Cracolici, Ninni Terminelli, segretario cittadino del Pd e Vincenzo Tanania). Equilibrio tra Lupo e Lumia in provincia di Palermo, con Mattarella molto attardato sia in città sia in provincia, malgrado il deputato regionale figlio di Piersanti sia proprio palermitano.
Convenzione nazionale, nell’Isola Franceschini ha battuto Bersani 32 a 29
Tra i delegati siciliani su cui potrà contare Franceschini ci sono big come l’ex ministro Enzo Bianco e il senatore cislino Benedetto Adragna. Per Bersani sono stati eletti tra gli altri lo stesso Mattarella, gli ex senatori Bartolo Fazio e Nuccio Cusumano, ma anche Antonello Cracolici, che a livello regionale sostiene Lumia e la sua battaglia che si caratterizza per essere slegata dalle mozioni nazionali.
Ora toccherà agli elettori decidere il 25 ottobre. Difficile fare previsioni. Il buon risultato nei circoli fa sperare Lupo, ma Lumia dal canto suo può contare sulla maggiore notorietà dovuta a una più lunga militanza politica. C’è anche chi maligna di legioni pronte a essere mobilitate verso i gazebo a sostegno di Lumia dall’Mpa, che, secondo i detrattori, avrebbe un asse di ferro con l’ex presidente dell’Antimafia, notoriamente molto vicino al neoassessore all’Industria Marco Venturi. Qualche giorno fa, nel confronto pubblico a Villa Filippina, bernardo Mattarella ha detto senza usare perifrasi che c’è il rischio “che altri partiti scelgano il nostro segretario”. Lumia da parte sua nega intenti inciucisti, ma proprio il rapporto con Lombardo, sempre più in rotta col Pdl, sarà uno dei terreni cruciali su cui dovrà misurarsi il Pd siciliano nei prossimi mesi.