PALERMO – Non si sblocca il braccio di ferro fra il Partito Democratico siciliano e quello nazionale. Oggetto del contendere il numero di candidati blindati paracadutati da Roma. “Chiediamo siano meno rispetto a quelli del 2008 – afferma Lupo –, quando la legge elettorale era la stessa ma non erano state svolte le primarie. Non siamo disposti a derogare”. Il segretario regionale si presenta con questa posizione alla direzione regionale convocata per questa mattina quasi due ore dopo l’orario previsto, lo segue a distanza di pochi minuti anche Davide Zoggia, responsabile nazionale Enti locali.
Se nel 2008 furono inseriti sette candidati fra Camera e Senato piazzati da Roma, oggi Lupo chiede siano non più sei. Come cinque anni fa ci fu Fioroni in cima alla circoscrizione Sicilia 1, questa volta potrebbe esserci lo stesso Pier Luigi Bersani come capolista in una delle due circoscrizioni alla Camera. La breve relazione di Lupo è stata approvata all’unanimità dalla direzione, che ha dunque dato mandato al segretario di proseguire la trattativa. “I nomi inseriti da Roma saranno comunque di alto profilo – sottolinea il segretario regionale – per dare prestigio alle liste. Degli apparentamenti al Senato invece ne discuteremo”.
A proposito di apparentamenti al Senato, alla direzione era presente anche Giuseppe Lumia, il cui caso specifico non è comunque stato trattato in modo diretto. “Malumori nel Pd rispetto al Megafono? In un partito è normale che si discuta – sottolinea il senatore – Il percorso del Megafono procede benissimo, c’è entusiasmo anche se i tempi sono stretti”. L’impressione è che la trattativa sui nomi imposti da Roma e quella sull’apparentamento del Megafono, che non va giù ad alcuni esponenti locali, camminino su binari paralleli. Ottimista è il “mister 19mila preferenze” Francantonio Genovese: “Pare ci sia uno spiraglio – dice – e quindi un punto di contatto. La lista Crocetta? Ben venga, ci serve per vincere al Senato”. Lo stesso Zoggia, lontano dai microfoni, parla di posizioni che si stanno riavvicinando, ma la trattativa è tutt’altro che chiusa.
A direzione conclusa spunta anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, che scambia due parole con l’ex ministro Salvatore Cardinale e con il responsabile organizzativo Enzo Napoli. Il vero summit è però con Davide Zoggia. Davanti ad una birra fredda presa a stomaco vuoto i due parlano fittamente. Bocche cucite sui temi affrontati, di certo la lista che fa riferimento allo stesso Crocetta sta particolarmente a cuore a Bersani, visto che la partita al Senato in Sicilia rischia di essere decisiva.
Al netto della trattativa fra Roma e Palermo emergono anche altre questioni. Quella che ha creato più tensioni in direzione è legata ad una nota firmata da Giacomo Cardia e Filippo Panarello. L’alternanza obbligatoria uomo-donna cambierebbe infatti l’ordine di alcune liste, in particolare a Messina, Catania e Agrigento. I testa a testa che restano sospesi sono quelli fra Liliana Modica e Antonio Saitta a Messina, fra Maria Samperi e Giovanni Barbagallo a Catania, e fra Tonino Moscatt e Maria Iacono ad Agrigento.
Restano sospesi anche altri due ricorsi. Alessandra Siragusa ha visto accolto quello presentato alla commissione nazionale sulle irregolarità avvenute nel seggio di Godrano. La palla ora passa nuovamente alla commissione regionale che dovrà decidere nel merito. “Chiederò comunque la convocazione della direzione provinciale”, sostiene la deputata. La stessa commissione nazionale di garanzia intanto ha deciso di prender in visione il ricorso presentato da Lillo Speziale, nonostante sia giunto oltre i termini. Si attendono novità nelle prossime ore, perché lo stesso ricorso non è ancora stato affrontato nei contenuti.