Pd, Ticket Raciti-Spicola: | "Il rimpasto non ci interessa" - Live Sicilia

Pd, Ticket Raciti-Spicola: | “Il rimpasto non ci interessa”

Il giovane candidato alla segreteria: "Come sono riuscito a mettere insieme Crisafulli e Faraone? Il problema non sono i nomi".

PALERMO – Un mese fa sembrava impossibile, eppure l’alleanza tra i renziani di Davide Faraone e i cuperliani di Mirello Crisafulli e Antonello Cracolici è stata suggellata nel ticket tra Fausto Raciti e Mila Spicola.

Il primo, candidato alla segreteria regionale del Partito democratico, è un dalemiano storico, ex segretario dei Giovani democratici e adesso parlamentare nazionale alla Camera dei deputati, eletto nel listino bloccato e senza passare dalle primarie.

La seconda, che in caso di vittoria affiancherà Raciti con il ruolo di vice, è una renziana doc. Da sempre al fianco di Davide Faraone, la Spicola è un’insegnante e scrittrice che – tra l’altro – è stata responsabile scuola del Pd di Palermo. Da quando Renzi è segretario, è entrata a far parte dell’assemblea nazionale del partito.

Ma le storiche divergenze tra le loro aree (che loro preferiscono chiamare “sensibilità”), non avranno alcuna ripercussione – dicono – sul lavoro che potrebbero dover portare avanti a partire dal prossimo 16 febbraio. Perché, adesso, cuperliani e renziani “non esistono più”. “Basta parlare di aree”. I due lo hanno chiesto espressamente nel corso della conferenza stampa di presentazione della candidatura. E che fino ad un mese fa (appunto) Faraone e Crisafulli si facessero la guerra, adesso sembra quasi irrilevante. “Il problema non sono i nomi – ha spiegato Raciti – , il punto è che io non pensavo di candidarmi fino a quando non mi è stato proposto non da una singola corrente del partito, ma da tante anime che, visto il momento di difficoltà che la Sicilia e il Pd stanno attraversando, hanno capito che era il momento di mettere da parte le antipatie e dimostrare di essere uniti”.

E uno dei punti che ha unito quelle che prima sembravano proprio due fazioni separate è quello che riguarda il governo regionale. E Raciti lo ha chiarito subito: “Il rimpasto? A noi non interessa”, ha detto. Un’affermazione che in effetti hanno fatto in molti in questi ultimi mesi, ma che in realtà per mesi ha letteralmente bloccato l’azione di governo e del parlamento regionale. Ma per il duo che aspira a guidare il Pd siciliano “è il momento di fare un’inversione di marcia: Il governatore – dicono – è un dirigente del Pd, e per questo gli offriremo sempre un contributo costruttivo che aiuti l’esecutivo ad affrontare una stagione difficilissima come quella che la Sicilia sta vivendo”. Una fase che finora – ha aggiunto Raciti – il governo non è stato in grado di affrontare. “E non solo per colpe proprie, ma anche a causa delle profonde spaccature in quello che è il primo partito di maggioranza”.

Adesso, per il candidato a segretario, va avviata una stagione di ricostruzione che parta anche dal rafforzamento dell’alleanza con le forze politiche che hanno contribuito ad eleggere Crocetta più di un anno fa. Renzi? “Non l’ho sentito”, ha risposto Raciti. La legge elettorale? “Non mi pare un tema prioritario per la Sicilia”.

Alla conferenza stampa, poi, era presente anche qualche ‘big’ del partito. Antonello Cracolici e Baldo Gucciardi hanno lavorato fin dall’inizio – dicono – insieme con Faraone per questa candidatura, che piace anche al presidente Rosario Crocetta. La sfida è partita, e Raciti è ottimista. E a chi gli domanda se non sarà difficile conciliare il ruolo di segretario con quello di parlamentare nazionale, lui risponde: “Sarà una bella sfida, ma per me la priorità sarà sempre il partito”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI