PALERMO – Il prossimo passo sarà, dal primo gennaio, un’ulteriore chiusura di piazza del Parlamento, in vista della sfida Unesco, e quella di corso Vittorio Emanuele, ma il 2014 è stato senza dubbio l’anno delle pedonalizzazioni in città. Dalla conferma di via Maqueda, che in realtà è una zona a traffico limitato, allo stop al traffico in piazza Marina passando per piazza Sant’Anna, piazza Rivoluzione, piazza San Francesco, piazza Bellini, piazza Pretoria, piazza Magione, piazza Croce dei Vespri e lo Spasimo, oltre alle vie limitrofe. E a queste bisogna aggiungere piazza Bologni e piazza San Domenico, che sono a misura di pedone già dall’anno scorso.
Un programma ambizioso, quello dell’amministrazione comunale, che ha fatto (e deve ancora fare) i conti con le proteste di commercianti e residenti. Polemiche a volte rientrate, a volte continuate senza sosta, che però non hanno fermato Palazzo delle Aquile che, su piazza Marina, ha incassato il sì di commercianti e residenti. Rispetto al programma sui quattro mandamenti presentato a maggio, l’assessore Giusto Catania ammette di essere un po’ in ritardo (“Siamo all’ottanta per cento del lavoro, oggi però possiamo parlare non di isole ma di percorsi che comprendono monumenti e piazze storiche”), anche se adesso l’amministrazione comunale punta al “completamento” delle pedonalizzazioni: dalla razionalizzazione dei parcheggi agli arredi, fino alla videosorveglianza.
Partiamo dai parcheggi che, secondo le nuove disposizioni, saranno riservati ai residenti in alcune zone del centro almeno la notte. A piazza Marina, per esempio, su 850 residenti maggiorenni il Comune ha riservato 240 stalli dalle 20 alle 8 del mattino dopo, con zona disco nel resto della giornata a eccezione residenti. “Abbiamo pensato a un posto auto ogni 3-4 persone – spiega Catania – ma questa è una sperimentazione: dobbiamo verificare il livello di saturazione, capire se gli spazi sono sufficienti o meno. E partiamo da piazza Marina, ultima area pedonalizzata, perché è l’area di parcheggio più grande del centro storico. Ripeteremo questo modello anche in altre macroaree pedonalizzate come Sant’Anna, piazza Magione e piazza Bellini, anche se l’articolazione sarà diversa a seconda del territorio: a Sant’Anna sarà pensata in funzione anche dei commercianti, facendo partire la zona disco magari dalle 9.30 per evitare che gli stalli siano occupati da chi lavora negli uffici, anziché da possibili acquirenti. Speriamo di completare il percorso all’inizio del 2015, favorendo commercianti e residenti: questo eviterà lo scontro, specie nelle ore notturne, tra i pub e chi vuole dormire anche grazie al servizio navette che abbiamo attivato”.
Il riferimento è alle linee gialla e verde che collegano i parcheggi Basile e lato mare con il centro e corso Vittorio Emanuele. Palazzo delle Aquile distribuirà 40mila volantini per pubblicizzare il servizio e i negozianti, inviando una mail all’Amat, potranno anche rivendere i biglietti ottenendo una percentuale sull’incasso. Come detto poi toccherà agli arredi urbani, per i quali sono stati stanziati 150mila euro, e infine alla videosorveglianza (210mila euro). “Contiamo di completare il tutto entro la prossima estate – continua Catania – però una cosa va detta: alcuni luoghi meritano di essere arredati mentre altri no, penso a piazza Pretoria o a piazza Bellini. Più di quello che già c’è, che dovremmo mettere?”.
L’appuntamento più atteso per il prossimo anno sarà, però, piazza del Parlamento: dal primo gennaio scatterà la seconda fase, con altri 80 posti in meno, mentre dal primo aprile si arriverà alla totale liberazione dalle auto. Poi a giugno l’Unesco darà il verdetto ufficiale, ma intanto il Comune provvederà a creare un percorso che comprenda anche il Monte di Pietà e corso Vittorio Emanuele. “Su corso Vittorio Emanuele, tra gennaio e giugno, incontreremo istituzioni, scuole, biblioteche, cittadini, commercianti. Sei mesi di confronto serrato, prima che l’Unesco decida. Il prossimo anno provvederemo inoltre a riorganizzare la sosta e ad ampliare le aree pedonali di piazza San Domenico e piazza Bologni e avviare Casa Professa, oltre a completare le pedonalizzazioni nei quattro mandamenti – conclude Catania – il sindaco ha detto che le pedonalizzazioni sono una scelta ideologica? Io aggiungo che sono anche una scelta conveniente e di concretezza: via Maqueda è piena di persone mentre prima era un deserto, e le piazze erano ridotte a parcheggi e oggi si può tranquillamente passeggiare”.