Sull’aiuto ai Comuni va in scena l’ennesimo scontro all’Ars. Da un lato il sindaco di Taormina che spera in un emendamento in discussione all’Ars per rimpinguare le casse del Comune. Dall’altro l’eterno rivale di sempre, il presidente della Regione Renato Schifani, contrario, come tutta Forza Italia, all’impostazione della norma che agevolerebbe Taormina con un provvedimento giudicato su misura.
In una diretta Facebook, De Luca ha accusato Schifani di essersi spinto a minacciare le dimissioni pur di disinnescare l’emendamento. Il presidente avrebbe fatto la voce grossa, stando alla ricostruzione di De Luca, con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
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Così lo scontro è esploso e si è radicalizzato. Con De Luca si è schierato il Pd, il Movimento Cinque Stelle, con i capigruppo Michele Catanzaro e Antonio De Luca e l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, mentre Forza Italia ha fatto quadrato intorno al presidente.
Oggetto del contendere: l’emendamento alla manovrina in discussione nel Parlamento regionale che prevede per i Comuni dove ricadono parchi e siti archeologici in cui si organizzano grandi eventi un ristoro economico del 10-20% sul totale dei biglietti venduti per coprire le spese del decoro urbano.
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Stefano Pellegrino, presidente dei deputati azzurri punta De Luca attribuendogli “l’incapacità di tenere comportamenti e usare toni consoni ai ruoli istituzionali che ricopre. Riesce nel giro di poche parole a dire che vorrebbe incontrare il Presidente Schifani, salvo poi accusarlo di far prevalere la logica politico mafiosa sull’interesse dei siciliani. Il governo – ha aggiunto – sta lavorando per risolvere i problemi che tanti sindaci e tante Amministrazioni comunali, certamente non solo quelli di Taormina, si trovano ad affrontare ogni giorno. Se l’onorevole De Luca pensa che facendo un po’ di teatrino avrà precedenza rispetto ad altri si sbaglia di grosso”.