CATANIA – “Tagli ai treni da marzo… e il Contratto di Servizio che aspettiamo dal 2009 che fine ha fatto? Perché il presidente Crocetta si è ostinato a cavalcare il filone delle infrastrutture, cose tra l’altro già trite e ritrite nei vari Contratti di Programma di RFI dal 2001 ad oggi?”
Lo domanda il Comitato dei Pendolari in una nota. “Non era più importante “prima” – aggiunge il Comitato – assicurare ai siciliani la possibilità di poter continuare a viaggiare sui treni chiudendo il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano con Trenitalia? Oppure nell’accordo che deve sottoscrivere oggi, con l’ad Moretti, chiudere definitivamente entrambe le cose “Contratto di Servizio per il trasporto e il Contratto Istituzionale di Sviluppo”?
Sull’argomento interviene anche il parlamentare nazionale del Pdl, Vincenzo Gibiino: “Trenitalia fa macelleria in Sicilia?” si chiede. “Se dovesse essere confermato l’allarme lanciato dalla Fit Cisl in merito ad una prossima cancellazione di 105 treni sui 500 in circolazione sull’isola, si prefigurerebbe un scenario drammatico per i siciliani”.
“L’attuale offerta di Trenitalia – aggiunge il deputato – è già deficitaria, quotidianamente i pendolari devono fare i conti con ritardi, cancellazioni inspiegabili e treni non sempre decorosi. Un’ulteriore riduzione dei convogli condannerebbe la Sicilia all’immobilità”. “Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta chiarisca immediatamente con i vertici Trenitalia – conclude Gibiino -. Potenziare l’infrastruttura ferroviaria sull’isola senza ottenere dalla controllata di Fs la garanzia di un servizio di trasporto efficiente, rappresenterebbe un inutile sperpero di denaro pubblico”.