PALERMO – A Palermo per cercare di mantenere l’imbattibilità in questo ottimo avvio di stagione. Il Sassuolo continua a proporsi come una delle rivelazioni del campionato italiano, grazie ad investimenti oculati che l’hanno resa prima una piccola formazione in via di espansione e con il passare degli anni una realtà sempre più concreta. Gran parte del merito va al patron Giorgio Squinzi, che ha superato anche una piccola fase critica sul piano economico e ha consentito al nuovo direttore sportivo Giovanni Rossi, che ha sostituito lo storico dirigente neroverde Nereo Bonato, di allestire una rosa che possa sognare qualcosa in più dell’undicesimo posto, conquistato nella scorsa stagione, tra l’altro alla pari con il Palermo.
Una squadra che poggia sulle più che solide basi costruite nelle scorse annate, come il tecnico Eusebio Di Francesco il quale, dopo aver subito l’onta dell’esonero all’inizio del suo primo campionato in terra emiliana, ha ricevuto la nuova chiamata dal Sassuolo e ha costruito, questa volta con la massima fiducia da parte della dirigenza, un percorso di tutto rispetto. Le solide basi di cui si parlava in precedenza partono dalla difesa, che comprende giocatori di grande esperienza come Paolo Cannavaro, Federico Peluso e il portiere Andrea Consigli, uniti a talenti in netta ascesa come Francesco Acerbi (bella storia, la sua) e il croato Sime Vrsaljko. E alle loro spalle non manca l’esperienza, come quella del dodicesimo Pegolo o del palermitano Terranova – falcidiato in carriera da tanti infortuni – , e c’è spazio per elementi dal futuro assicurato, come il terzino Fontanesi e il centrale di scuola romanista Luca Antei.
A proposito di vecchia guardia, quando si parla di Sassuolo non si può non pensare a Francesco Magnanelli. Arcigno mediano dai piedi non esattamente sopraffini, ma capace di conquistare il cuore dei tifosi emiliani per aver legato il suo nome a quello del club già nel 2005, divenendone capitano ed elemento imprescindibile. Al suo fianco in mezzo al campo, il talento e l’esperienza di Simone Missiroli unito alla freschezza e alla grinta di Alfred Duncan, ma anche in questo caso non manca il mix di veterani, con Davide Biondini, e giovani da mettere in vetrina, come l’altro romanista Lorenzo Pellegrini e l’unico ex dell’incontro Karim Laribi, uno che a Palermo ha provato a sfondare tra i Primavera, ma che non ha mai avuto chances in prima squadra.
Il fiore all’occhiello del Sassuolo, fin dal debutto tra i grandi, continua a essere l’attacco. Non c’è più Simone Zaza, ma è rimasto il suo compagno di reparto nelle ultime due stagioni, Domenico Berardi, che però a Palermo potrebbe non esserci a causa dell’infortunio patito all’esordio in campionato. Non dovrebbero mancare, invece, Nicola Sansone e l’innesto dell’estate, Gregoire Defrel, strappato proprio al Palermo. Alle spalle del tridente, come negli altri reparti, non mancano sia le vecchie volpi della categoria che i talenti in rampa di lancio: alla prima categoria appartengono senza dubbio Antonio Floro Flores e Sergio Floccari, mentre tra i “wannabe” spicca Matteo Politano, in gol domenica contro la ‘sua’ Roma.
Questa, con ogni probabilità, sarà la formazione che Di Francesco sceglierà per la sfida di Palermo: Consigli tra i pali; Vrsaljko, Acerbi, Cannavaro e Peluso nel quartetto difensivo; Missiroli, Magnanelli e Duncan a comporre la linea mediana alle spalle del tridente, che sarà composto da Politano, Defrel e Sansone.
